di Andrea Carpentieri
Per anni ha fatto scelte buone, in alcuni casi ottime, sul campo: attribuire ogni merito alla fortuna o al solo lavoro degli allenatori sarebbe ingiusto ed intellettualmente disonesto.
Per anni ha tenuto in ordine i conti, ma questo era ed è principalmente suo interesse, quindi non mi sentirei di ringraziarlo per questa roba qua: è venuta bene anche a noi tifosi, ma lo ha fatto – in piena legittimità – per la propria tasca.
Per anni ha cianciato di settore giovanile, scugnizzeria, investimenti strutturali, stadio: ha realizzato zero, meno di zero, e voglio sperare che non mi si verrà a dire che la colpa sia stata solo e soltanto di sindaci, burocrati, papaveri, Andreotti, scie chimiche, alieni et similia.
In due occasioni avrebbe potuto incidere, o almeno tentare di farlo, su una corsa scudetto che ci vedeva favoriti, per due volte si è tirato indietro.
Quest’anno avrebbe DOVUTO portare a Napoli il 2 gennaio i due (come minimo) rinforzi che servono a Gattuso: e a Gattuso servono perché bisogna porre rimedio ad una campagna acquisti scriteriata, ad un processo di destrutturazione del capolavoro creato da adl (così i laudatores, sia quelli di vecchia data che quelli appena riscopertisi tali, non mi romperanno le palle) da Sarri, dai calciatori e dallo staff sanitario; processo di destrutturazione che uno deve aver voluto (Ancelotti? Adl?), l’altro deve avere avallato (Adl? Ancelotti?).
Adl ha scelto Ancelotti, Ancelotti ha distrutto tutto, ora bisogna solo stabilire se per Adl dobbiamo parlare di colpevolezza in prima persona o di correità: tertium non datur.
Il bilancio COMPLESSIVO dei quindici anni non può certamente essere negativo per noi tifosi, è più che positivo per le tasche dell’imprenditore riconvertitosi ad amministratore e gestore patrimoniale.
Nell’ottica del tifoso vanno però valutate alcune esitazioni fatali, errori marchiani recenti di cui bisogna che Adl si assuma paternità e responsabilità, una comunicazione volgare ed offensiva (o le parolacce davano fastidio soltanto quando uscivano dalla bocca dell’uomo in tuta?): per quanto mi riguarda, non ho nulla di cui ringraziarlo perché ho pagato, e tanto, di tasca mia per contribuire come potevo; arrivati a questo punto, sarei l’uomo più felice del mondo se capitasse con lui ciò che sta per succedere a Roma con Pallotta. Che poi per Adl sia A16, A1 o Afammocc, per me poco cambia: mi interessa solo e soltanto ciò che sarà del Napoli, che di sicuro sta più a cuore a me che a lui.