Un caffè a Sanremo. La forza di Bianca Balti illumina il Festival.

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di Giosuè Di Palo

Ed anche questa seconda serata è andata.
Rapida, rapidissima ed indolore.
Carlo Conti sta “imparando” a lasciarsi, un minimo, andare.
Damiano David, per giustificare il suo cachet, si esibisce ben due volte occupando svariati, interminabili, minuti.
In compenso, quell’icona di Cristiano Malgioglio se la ride e fa divertire da casa e il pubblico con il suo essere semplicemente se stesso. E con la sua miopia nello sbagliare a leggere i nomi dei cantanti in gara.
Ma veniamo subito al dunque con il meglio e il peggio della serata.
TOP
BIANCA BALTI
Ai giornalisti aveva detto “Non sono qui per fare la malata di cancro. Sono una professionista.” E già per quello l’avrei messa nel Top della serata.
Scende le scale e incanta l’Ariston indossando gli abiti più belli mai visti in 75 edizioni di Festival.
È a suo agio, spigliata, intelligente. E, soprattutto, si diverte e se ne frega di piacere a tutti i costi.
E con l’ultimo abito, in cui mostra fieramente la cicatrice dell’ultima operazione, compie la magia e conclude il Suo Sanremo al meglio.
FRANCESCA MICHIELIN
A fine canzone si commuove. E fa commuovere tutti.
Un pezzo struggente, che arriva allo stomaco e che racconta la fine di una relazione importante.
“Chissà con chi farai un figlio” una delle frasi, a mio avviso, più emblematiche e che racchiude la rabbia e la delusione di aver riposto fiducia e progettualità in un amore destinato a finire.
LUCIO CORSI
Delicato. Intenso. Autoironico.
Bellissima l’intro al pianoforte per una esibizione posata, curata e gentile.
Perché un po’ di gentilezza, anche in una competizione, non guasta mai.
NINO FRASSICA
IL co-conduttore per eccellenza. Con lui c’è tutto: presenza scenica, grinta, carisma e simpatia.
Sketch irresistibili che spezzano il ritmo, sempre troppo serrato, della serata.
Riportatecelo in Finale!
ELODIE
Avrei voluto mettere qualcun altro, ma visto e considerato che la classifica non la aiuta, la menziono io.
L’Unica cantante donna che merita di gareggiare per l’Eurovision.
Porta una semi-ballad potente e dalle vocalità estremamente difficili. Estensione vocale eccellente e presenza scenica
che, vabbè, è Elodie.
FLOP
MARCELLA BELLA
Che tu sia tosta, bella, indipendente, con la pelle indistruttibile, Regina dei Draghi e Miss Mondo lascia che siano gli
altri, per te, a dirlo.
Per il resto, una canzone che vedrei benissimo in fondo alla classifica. Ennesimo mistero sul perché sia stata scelta lei e
non i Jalisse.
(Dopo Tony Effe).
ROCCO HUNT
Se un cantante napoletano non porta un pezzo in cui nomina il caffè, la pizza, il Vesuvio e lo scappare da Napoli per
trovare fortuna altrove allora non può dirsi realmente cantante napoletano.
Rocco Hunt porta la fiera delle banalità con una canzone fuori tempo peggio di Marcella Bella.
GIORGIA
Adesso mi linciate, lo so.
Ma il format è mio, regole mie. Tjè!
​A parte tutto, non critico la Voce ma la canzone, a mio avviso, un po’ debole.
E mi sono stancato anche della solita retorica del “eh ma è la voce più bella del panorama Italiano”. Si ma se la canzone
non dice nulla ed ha un ritornello che ti fa venire voglia di cambiare canale puoi essere anche Beyoncé che, stai
tranquilla, non ti ascolto più.
UN CAFFÈ SOSPESO
Dopo la classifica di ieri sera posso confermare la mia teoria su Fedez: mostrarsi debole e sofferente a ridosso di grandi
eventi per poi iniziare la “rinascita social” in estate con i festini in Sardegna.
Canzone, tuttavia, molto orecchiabile e con un testo importante.
In tutto questo non capisco ancora chi possa realmente vincere questo Festival. Temo grandi, forse spiacevoli, sorprese
Sabato.
Per il momento grandi speranze per Brunori e Lucio Corsi.

La mia maestra alle Elementari diceva sempre la solita frase che a ogni ragazzo, un po’ svogliato e con la testa già proiettata al dopo, si dice: “suo figlio è intelligente, ma non si applica”. Ne ho fatto uno stile di vita. Studente di giurisprudenza presso la Federico II e di recitazione cinematografica in CinemaFiction. Appassionato di scrittura e di cinema. Scrivo opinioni, non richieste, su tutto ciò che a mio avviso merita di essere raccontato e discusso. Perché nella vita ho imparato che è sempre meglio avere un opinione che subire passivamente il corso delle cose.