Tragedia di un uomo ridicolo

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Insomma.

“Tanto rumore per nulla”, ovvero “La tragedia di un uomo ridicolo”.

Il web, archivio permanente senza sorveglianza, rivela che tutti sono nudi, e anche il re è nudo. Insomma, modificandosi gli scenari, si modifica il pensiero. Perché Sarri ci fa la figura del vecchio cazzone (insulto cartesianamente esatto: grullo, pollo, scemo, rimasto al Sorrento, non pensa alla troiata che sta combinando). Mancini, quello là, il piangina, il chiagnazzaro, ne esce proprio con le ossa rotte.

Cavalca come una prostituta dalla carne mortificata dal tempo la tigre sfatta della destabilizzazione; prova a a trascinare con psicologia degna di miglior causa un po’ di giornalistucoli (anche di nome: che immensa pena Repubblica, mamma mia) inebriati dalla sciarpetta, ammaliati dal ciuffo, istupiditi dalla stentorea, autorevole tetragona dirittura morale dell’Uomotuttodunpezzo.

I che figura ‘e mmerda, Mancì. La stessa che facesti quando eri un bambinello viziato, quando in nazionale scacavi perché testa non ne avevi, quando segnasti un gol ai tedeschi e, per vomitare un po’ di merda su qualche giornalista – gli stessi che oggi si fanno imparoliare come idioti – sbagliasti tribuna, e spalasti letame su un Kohl incredulo.

Chapeau, ora per allora.

Ora hai condotto la tua brava crociata. ma dentro l’ambiente, dentro, sarai una spia infida.

Cazzi tuoi, fighetto mio.

Enrico Ariemma Docente di Lingua e Letteratura latina presso l’Università di Salerno. Uomo di inverni miti e di estati di passione, malato di Napoli e di filologia, in quale ordine non saprebbe dire. Chirurgo di testi per vocazione antica e per impegno accademico, prova con francescana ostinazione a educare alla Bellezza, dinanzi ai cui inattesi impercettibili cristalli si stupisce e si commuove. Per questo detesta con pervicace ostinazione il brutto, il crasso, il banale, il volgare. Stanziale da quarant’anni al San Paolo, legge, scrive, insegna, cavalca una moto, inforca gli sci, va per mare, vagabonda per mostre, viaggia per le leghe del pensiero e per le strade del mondo. Ama.