Venerdì 16 marzo (ore 18:00) allo storico “Gran Caffè Gambrinus” di Napoli, nella centralissima piazza Trieste e Trento, Simonetta De Chiara Ruffo presenta “Il cavallo di bronzo” di Margaret Tulloh, tradotto e curato da Giuseppe Pesce per Rogiosi Editore; prima edizione italiana di un racconto inglese di metà Ottocento ispirato alla mitica testa di cavallo di Palazzo Diomede Carafa, che è oggi uno dei simboli del Museo Archeologico di Napoli diretto da Paolo Giulierini.
Il LIBRO: “Il cavallo di bronzoEcco per la prima volta in edizione italiana, contesto inglese a fronte, il racconto romantico di una “Madame Bovary” – si chiamava Margaret Tulloh – che a metà Ottocento si invaghì della leggenda napoletana del Cavallo di bronzo, e lavorando molto di fantasia ne riscrisse il più infedele quanto suggestiva storia. Ma il racconto non sarebbe completo senza un agile excursus – con citazioni storiche e letterarie dei più grandi scrittori – su come si è venuta formando, nel corso dei secoli, la leggenda della monumentale testa di cavallo che un tempo adornava il cortile di Palazzo Carafa, divenuta poi uno dei simboli del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
GIUSEPPE PESCE (Napoli, 1977) si occupa di storia e di letteratura meridionale. Giornalista e autore, è stato documentarista de “La Storia siamo noi” (RAI). Suoi saggi sono apparsi in riviste e pubblicati in volume. Si è occupato tra l’altro della storia industriale dell’Alfasud, del romanzo Malacqua di Nicola Pugliese, di Francesco Proto per il Dizionario Biografico degli Italiani Treccani, di Antonio Ghirelli, Roberto Bracco. Nel 2016 è stato notato dalla critica per il suo romanzo La Malanotte.