di Simona Barra
La proposta dell’esecutivo con la firma di Matteo Salvini è stata chiara. Eliminare le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori a 100mila euro.
E’ questa la “Pace fiscale” portata avanti dal ministro Salvini e che il governo ha di fatto definito. In pratica si tratta di un nuovo condono, nonostante le discutibili smentite da parte degli esponenti della maggioranza di governo.
Dall’ultimo vertice a Palazzo Chigi è stata decisa l’approvazione di un decreto d’urgenza con tutto ciò che serve sapere per quello che è stato chiamato dall’opposizione un condono.
L’accordo di governo contiene quindi anche il provvedimento per la cosiddetta ‘pace fiscale’ che prevede la chiusura delle cartelle Equitalia e che avrà un impatto una tantum sui conti. Una bozza del Def indica una soglia fino a 100 mila euro, ma la soglia potrebbe non essere stata fissata nell’accordo.
Riporterebbe nelle casse dello Stato 3,5miliardi di euro, ma molti si sono chiesti in che modo.
In realtà il contribuente potrebbe risolvere la sua situazione fiscale attraverso il pagamento di aliquote.
Paga il 6% dell’importo dovuto per imposte, sanzioni, interessi e costi accessori se non è proprietario di immobili e ha un reddito basso.
Al contrario se possiede un immobile e il suo reddito è sotto i 24mila euro l’aliquota sale al 10%.
In tutti gli altri casi l’aliquota è del 25%.
Certamente questa proposta di “abolizione del debito” o “sanatoria” avrà un impatto sulle rottamazioni in corso.
Caso vuole infatti che il 1 ottobre ci sia la scadenza della quinta rottamazione delle cartelle per chi ha un debito con il Fisco.
L’opzione potrebbe portare i contribuenti ad attendere il nuovo provvedimento…