di Gemma Delle Cave
Una delle azioni quotidiane che ognuno di noi si trova a svolgere maggiormente è quella di fare la spesa, e della spesa l’alimento che non può mancare sulla tavola è il pane. Così anche il famoso matematico e fisico di fine Ottocento, Henri Poincaré, era solito rifornirsi di pane fresco ogni mattina dal suo panettiere di fiducia.
Ma cosa c’è di così eclatante in uno scienziato che fa la spesa? In realtà, nulla, se non fosse per il fatto che Poincaré iniziò ad insospettirsi che il panettiere lo frodasse, barando non sul prezzo del pane, bensì sul peso dello stesso. Da perfetto matematico e scienziato quale era, si propose di svelare l’inganno attraverso un’attività sperimentale di verifica, misurando il peso del prodotto acquistato per un anno e ricavandone la distribuzione, in poche parole, il valore medio attorno cui oscillasse il peso del pane.
Trovò, infatti, che il peso medio del pane era di 950 grammi, distribuendosi come una gaussiana (una curva a forma di campana) con deviazione standard di 50 grammi, cioè lo scostamento dal valore medio di tutte le misurazioni, e segnalò la frode alle autorità preposte, ottenendo il risarcimento.
Non fidandosi ugualmente dell’onestà del panettiere, continuò a misurare il peso delle pagnotte per un altro anno, ogni giorno, trovando una distribuzione molto distante da quella precedente, sebbene il valor medio del pane acquistato fosse di un chilo. In particolare, mancavano nella distribuzione le pagnotte più leggere, indicando che il fornaio avesse continuato a frodare i clienti, sincerandosi allo stesso tempo di fornire soltanto a Poincaré le pagnotte del peso esatto.
Alla seconda denuncia il fornaio fu arrestato, scoprendo sulla sua pelle quanto fosse difficile ingannare un matematico!