di Alessandro D’Orazio
E’ da poco trapelata la notizia che il governo starebbe studiando l’introduzione della tariffa unica per l’assicurazione auto; una vera e propria rivoluzione nel mondo Rc auto rispetto a quanto avviene oggi, con la fissazione di un premio assicurativo uguale in ogni regione, provincia e città italiana.
A ben vedere, però, non tutte le regioni beneficerebbero della novità voluta dall’esecutivo, in quanto c’è il rischio concreto che si arrivi ad aumenti fino al 40 per cento, nei casi peggiori. Il Codacons denuncia infatti possibili rincari sul fronte Rc auto qualora arrivi la tariffa unica in questione, con la quale ogni automobilista – da Nord a Sud – si ritroverà a pagare lo stesso premio assicurativo.
Secondo quanto afferma la stessa associazione dei consumatori, le insidie maggiori sarebbero per le piccole regioni del Sud Italia (Basilicata e Molise) o per la Valle d’Aosta, dove oggi assicurare l’auto costa nettamente meno rispetto ad altri territori.
Attualmente il prezzo medio della assicurazione per le auto in Italia è pari a 411 euro, con delle differenze nette da regione a regione. A titolo esemplificativo, la Valle d’Aosta è il territorio meno esoso in tutta Italia, se paragonato ai costi della Campania: la differenza è pari infatti a 237 euro, che in termini percentuali è espressa nell’80 per cento.
La città italiana in assoluto dove la Rc auto costa meno è invece Oristano (in Sardegna) con 294 euro, mentre Napoli rimane quella più cara, con un prezzo annuale fino a 622 euro. Anche il Sole 24 Ore cita alcune stime realizzate dalle compagnie assicurative, secondo cui il rincaro potrebbe arrivare fino al 40% al Nord, in particolare nella provincia di Bolzano.
C’è poi un’altra questione inserita nella legge di bilancio, l’incremento della pressione fiscale per le assicurazioni, che potrebbe incidere per un miliardo di euro in tutto il settore. Ieri il presidente delle Generali, Gabriele Galateri di Genola, avvertiva: “Bisogna fare molta attenzione a trattare questi argomenti con la dovuta attenzione perché siamo una delle travi portanti del sistema nazionale”. Alla luce di quanto detto, dunque, sulla questione sembrano ancora permanere numerosi interrogativi a cui lo stesso esecutivo dovrà fornire adeguate risposte. A repentaglio ci sarebbero infatti le tasche di migliaia di ignari automobilisti.