di Angela Cascella
Il D.lgs. n. 66/2017 – relativo alla inclusione scolastica ed agli alunni con disabilità – è stata modificato da un decreto in cui si specifica il particolare percorso da seguire per l’assegnazione e la richiesta delle ore di sostegno. Il Ministro Bussetti, poi, in questi giorni ha reso noto alle Associazioni aderenti all’Osservatorio per l’Inclusione che occorre prestare attenzione alla figura dell’insegnante di sostegno.
In particolare, il Ministro si sofferma a “scoprire l’acqua calda” , come si suol dire nel caso di cose già viste e ripetute da tempo. Invero, il Ministro dell’Istruzione afferma che “l’insegnante di sostegno non è solo dell’alunno, ma dell’intera classe che lavora con l’alunno”. Questa certezza per la scuola risale alla approvazione dapprima della legge del 1977, n. 517 e poi della legge 104 del 92 dove si ribadisce che “gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità della classe e pertanto firmano i documenti di valutazione di tutti gli alunni.“
Questo significa che pur attraversando dapprima le strade della Integrazione e poi dell’inclusione per la disabilità, da sempre si ha consapevolezza della contitolarità del docente di sostegno e del suo ruolo nel contesto classe. Speriamo che il Ministro si ricordi di sostenere la scuola nelle sue battaglie quotidiane, nelle assenze dei docenti, nella precarietà di certe situazioni ingestibili, piuttosto che ribadire certezze collaudate e sapute da sempre.