Regali natalizi e giovani generazioni: quando l’apparenza diventa una necessità

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di Alessandro D’Orazio

Per la generazione di giovani tra i 13 e i 20 anni (la prima totalmente nativa digitale) una ricerca, realizzata da ZooCom attraverso stories instagram tra la community di ScuolaZoo, ha messo in luce che si continua a preferire l’acquisto dei regali di Natale presso negozi fisici (40%) piuttosto che solo online (8%). L’80% degli intervistati si reca, inoltre, nei centri commerciali per vivere l’esperienza della frenesia delle feste, tra canzoni e luccicanti addobbi di Natale. 

Nonostante questo, l’online rimane pur sempre una valida opzione per gli acquisti di prodotti di difficile reperibilità, sfruttando soprattutto gli sconti pre-natalizi a disposizione; neanche a dirlo la piattaforma preferita per questa tipologia di compere è Amazon (86%). Ma dato ancor più interessante è legato alla scelta del regalo: il 48% dei giovani conferma di affidarsi a quello che vede sui social, lasciandosi ispirare da ciò che pubblicano i loro brand e influencer preferiti.

Ció a dimostrazione del fatto che sono gli influencer a dettare ormai gli stili da seguire, le marche da acquistare e da cui farsi ispirare. Tutta questione d’apparenza, direbbe qualcuno.

Secondo la ricerca, poi, i millennials metteranno sotto l’albero prodotti di profumeria e capi d’abbigliamento (70%): make-up, profumi, felpe e scarpe di tendenza sponsorizzati su Instagram. Inoltre, ciascun acquirente stanzierà in media fra i 50 e i 100 euro per i regali di Natale.

Tuttavia, aldilà dei numeri, va sottolineato che al giorno d’oggi è proprio il facile atteggiamento di “influenzabilità” a ridurre le persone – soprattutto i più giovani – ad una monade inerte, preda di capricci indotti dal mercato e dietro cui spesso nidifica quell’insensato utilitarismo che ne devasta l’ambiente. Il tentativo di liberare l’uomo dal mercato non sembra avere dunque il seguito sperato; questo fino a quando, però, non ci si accorgerà dei troppi errori commessi.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.