di Federico Fiore
Sarà grazie al progetto “ cur’arti “ (ancora in fase embrionale) che per la prima volta l’arteterapia approderà in Italia. L’iniziativa è partita dal capoluogo partenopeo, in particolare da Francesca Barrella, responsabile dell’angiologia del centro cardioangiologico del Medicor di Pozzuoli e presidente dell’associazione “ Il ventre di Parthenope”.
Il progetto vuole creare una rete tra istituti sanitari e musei, teatri, biblioteche, fondazioni lirico-sinfoniche affinchè i pazienti affetti da patologie croniche, disturbi psichici, sindromi ansiose-depressive ma anche sindromi post-traumatiche oncologiche o neurodegenerative possano trarre beneficio ed aumentare il loro benessere da tutte queste forme d’arte.
Il primo caso di arteterapia fu quello registrato in Canada nel 2018 grazie ad un accordo tra il Montreal Museum of Fine Arts e l’Associazione di medici francofoni del Canada, guidata dalla vicepresidente Hélène Boyer.
Proprio la Boyer affermò che «il semplice gesto di uscire di casa e concentrarsi su qualcosa di diverso rispetto alla propria malattia lenisce il dolore e la disabilità». Per ora nell’ambito campano hanno aderito, oltre al comune di Napoli, il museo archeologico dell’antica Capua, la scuola Comix Napoli, il polo museale campano nel palazzo reale di Napoli e l’azienda ospedaliera dei Colli.