di Angela Vitaliano
Mai, come dall’inizio della pandemia,il proliferare di fake news e’ stato inarrestabile. In tutto il mondo. Con riferimento al virus, a cure “miracolose” e – ovviamente – al fango gettato su alcuni paesi piuttosto che su altri.
In Italia, dove l’informazione vive da tempo una stagione infelice, e’ stato un vero tripudio. Che continua senza accennare a diminuire.
E se, da un lato, c’e’ la “necessità” imposta dal “clic”, laddove mancano i contenuti per attirare lettori, dall’altro c’e’ una manovra chiarissima che e’ quella di raccontare questa crisi attraverso poche mosse facili: 1) colpevolizzare le persone (gli italiani invece sono stati civilissimi) convincendoli che il contagio dipende da loro e anche la “salvezza”. Tutto e SOLO da loro; 2) distrarre dalle lacune imbarazzanti del nostro governo nella gestione della crisi (per quanto potremo usare la scusa “siamo stati i primi” senza fare un salto di qualita’ che proprio l’esperienza maggiore dovrebbe darci?) 3) gettare discredito su altri paesi, cosi da sentirci migliori.
Devo ammettere che tutto ha funzionato come un meccanismo perfetto, perche’ la manipolazione attraverso le fake news ha raggiunto persino le fasce della popolazione generalmente piu’ colte e dotate di senso critico.
Le fake news peraltro sono subdole perche’ partono da circostanze reali, eppure smontarle e’ spesso un gioco da bambini. E per fortuna ci sono anche siti adatti che fanno il fact chcecking per noi.
Prendiamo l’America: diffondere fake news su una new york invasa dalle pistole, con i dog sitter licenziati, gente lasciata morire per strada senza assicurazione e fosse comuni e’ FACILE. Anzi e’ un gioco da ragazzi: Il paese ha un problema oggettivo di armi, New york e’ la citta’ con piu cani/proprietari al mondo o quasi, l’assistenza sanitaria non e’ pubblica e esiste un cimitero pubblico per i poveri e i senza identita’ (come in tutto il mondo). Ci sono, dunque, fatti oggettivi che manipolati a dovere, con dettagli e fatti FALSI rendono la fake news credibile.
Ora, chi vive in un paese dove l’informazione diffonde fake news piu’ dei sorrisi, dovrebbe sempre dubitare di cio’ che legge; chi reclama costantemente di essere vittima di sciacallaggio mediatico perche’ vive al sud o peggio a Napoli, dovrebbe conoscere il “gioco”; chi e’ in grado di usare google poi scoprirebbe la falsità di certe informazioni in tre minuti.
Perche’ allora si sceglie di continuare a credere alle notizie false senza verificarle? Perche le si diffonde? soprattutto perche’ quando la notizia falsa viene smentita non si scrive per rettificare e scusarsi? Perche’ si continua a credere che ci siano stai delle feste organizzate per diffondere il virus se c’e’ stata una smentita?
Leggete i commenti sotto qualcuna di questa fake news: pieni d’odio per i paesi che prendono di mira. Si odia la Germania (perche sono stati oggettivamente piu bravi di noi), l’Olanda perche “tengono solo i tulipani”; l’UK perche’ ha cacciato via i nostri ragazzi (ma noi non vogliamo regolarizzare chi raccoglie la frutta per noi); la Svezia perche’ ha OSATO fare diversamente prendendosene la responsabilita. Gli USA. A prescindere. Sotto queste fake news i commenti non sono mai sulla notizia, ma sono esplosione rabbiosa del disprezzo verso gli altri che ci permette di sentirci migliori.
Meno impauriti di fronte a un paese che potrebbe essere forte economicamente come la Germania ma non lo e’ perche la corruzione, la mafia ecc ecc ecc . Meno disperati di fronte a un governo che da tre mesi continua a non avere un piano perche al governo abbiamo mandato dei personaggi senza capacita’, inclusa quella di vergognarsi. Meno incazzati verso noi stessi che potremmo essere in cima all’europa a fare la voce grossa e invece siamo qui a farci trattare come degli asini bravi ma svogliati, che hanno capacità, ma non si applicano.
Il disprezzo per gli altri, unito alla necessita’ di pensarla TUTTI allo stesso modo, ci salva e condanna insieme.
E’ piu’ facile “isolare” chi non la pensa come noi e pone dei dubbi, che riflettere e rimboccarsi le maniche.
Piu’ facile dire “merda” di una squadra perche’ “ruba” gli scudetti che chiedere e lavorare per il cambiamento delle regole del calcio. Poi dopo dovremmo prendere atto della nostra miseria, che sarebbe il primo passo verso la rinascita. Non per noi, purtroppo, che siamo cresciuti pensando di essere vinti. E, soprattutto, che la condizione di “vinti” e’ responsabilita’ degli altri. Il che e’ vero, ma gli “altri” potremmo, insieme, rimboccandoci le maniche, neutralizzarli. Ma restare “lazzari” e’ piu facile. Decisamente.