In questo periodo di profonda crisi economica e di grande disagio sociale, fa piacere che il nostro ministro dell’Interno Angelino Alfano si senta così vicino a Mario e Franco.
Come ministro è normale che si preoccupi delle condizioni di vita dei cittadini italiani, certo.
Ma Alfano non pare molto preoccupato dal fatto che Mario sia rimasto senza lavoro. Non gli interessa che Franco lavori in nero per quattro soldi in una paninoteca, che la madre di Mario debba aspettare un anno per un esame medico, che il nipote di Franco non abbia il posto al nido e che presto Mario dovrà lasciare la casa che ha in affitto perché non può pagarla.
Ad Alfano interessa che Mario e Franco non commettano atti impuri tra di loro. Anzi, li commettano pure, basta che non si sappia in giro.
Ecco il brillante ragionamento che ha portato la nostra sentinella dell’ Interno a inviare una urgentissima circolare a tutti i sindaci dello stivale: “annullare tutte le trascrizioni dei matrimoni tra persone delle stesso sesso avvenuti all’estero”.
Questo, in sostanza, è il contenuto di una circolare che il ministro ha annunciato di inviare ai prefetti mentre alcuni comuni italiani hanno dato il via libera alle trascrizioni e il governo lavora alla bozza per le unioni civili.
I sindaci delle città in cui sono avvenute le registrazioni si ribellano alla circolare, per primo il primo cittadino di Bologna Virginio Merola che afferma: “Noi siamo da tempo sia cittadini italiani sia cittadini europei. Non posso accettare – ha osservato – che lo Stato nazionalizzi in senso discriminatorio
ed anti-europeo i diritti civili. Milioni di coppie di cittadini italiani ed europei si aspettano di non essere considerati cittadini di serie B e che finalmente siano riconosciute le unioni civili. Tra questi – ha concluso – ci sono anche gli omosessuali”.
L’appartenenza all’Unione Europea, infatti, non solo esige l’abrogazione delle legislazioni anti-omosessualità, ma, con il Trattato di Amsterdam, esige anche l’approvazione di legislazioni anti-discriminazione per essere ammessi tra gli stati membri.
Va inoltre ricordato che nel 2011, le Nazioni Unite hanno approvato la prima risoluzione che riconosce diritti alle persone omosessuali e transgender, seguito da un report che documenta le violazioni dei diritti delle persone omosessuali, inclusi crimini di odio, criminalizzazione dell’omosessualità e discriminazioni.
Forse ad Alfano va ricordato che l’Italia è in Europa e non solo quando si tratta di rigore, tasse e tagli.
Si sieda, sentinella Alfano, faccia un bel respiro, apra la mente, allarghi i suoi orizzonti e faccia proposte e circolari per cercare di risolvere i problemi reali dell’Italia, lasciando Mario e Franco liberi di amarsi e vivere come desiderano e soprattutto con i diritti che dovrebbero spettare a tutte le persone.