di Alessandro D’Orazio
Complessivamente sono state 89 le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria e, tra queste, tre sono risultate destinatarie della custodia cautelare degli arresti domiciliari. L’organizzazione che ha messo in moto le truffe sarebbe costituita da una rete di 18 professionisti, tra cui sette medici, tre collaboratori, sei avvocati e un esperto informatico. In particolare, il sodalizio si occupava di falsificare la documentazione informatica relativa ai presunti sinistri stradali (35, al momento, gli incidenti attraverso cui l’associazione avrebbe chiesto risarcimenti, per un totale complessivo di 650 mila euro).
Per quanto riguarda il cantante livornese Nigiotti, lo stesso sarebbe coinvolto nella richiesta di un risarcimento della somma di 12 mila euro, relativo a un incidente stradale avvenuto nel 2018 nel comune di Sanremo. Nel frattempo, come riportato dai microfoni di Skytg24, l’artista ha dichiarato in una nota di sapere di essere indagato per la truffa.
Ad ogni modo si riterrebbe completamente estraneo ad ogni tipo di illecito. “Io sono rimasto coinvolto un anno fa in un brutto incidente stradale nel quale ho rischiato la vita”, si legge in un post pubblicato sulla sua pagina ufficiale Facebook. Inoltre il cantante ha evidenziato di non essere al momento a conoscenza degli atti di indagine, bensì solo del titolo di reato. Dalle sue parole la rassicurazione di aver “sempre agito nel pieno rispetto della Legge”.
Intanto langue in commissione la nuova proposta in merito all’omogenizzazione dei premi assicurativi in tutta Italia, la cosiddetta Rc auto equa, contenuta nella manovra 2019 del Governo. L’obiettivo di questo provvedimento è quello di eliminare il gap tra diverse regioni relativo al costo che l’automobilista deve sostenere per assicurare il proprio veicolo.