È recentemente trapelata la notizia, stando ad un dossier della Regione Lazio, che quasi il sessanta per cento dei positivi al Coronavirus provenienti dalla Sardegna presentava sintomi già al momento del tampone all’arrivo. Ma non sarebbero stati fermati in fase di imbarco.
Torna altissima per questo la tensione tra il Lazio e la Sardegna per i controlli agli imbarchi per individuare ed isolare i soggetti positivi al Covid-19 prima della partenza. Il dossier è stato nelle scorse ore approntato dalla Regione Lazio ed inviato al Ministero della Salute per i chiarimenti di specie. Tuttavia la notizia più eclatante evidenziata nel documento è stata proprio che nessuno si sarebbe premurato di fermare gli individui che presentavano a tutti gli effetti casi sospetti di Covid-19.
“La Costa Smeralda è stata per noi come per la partita Atalanta-Valencia per la bergamasca.
Un’esplosione virale senza paragoni, almeno per i tracciamenti che avevamo realizzato fin qui nel Lazio“. Questo aveva dichiarato l’assessore D’Amato ai microfoni del Corriere della Sera lo scorso 20 agosto. “È un tema preoccupante. Adesso il ministero della Salute dovrà affrontarlo. Anche per questo abbiamo deciso di realizzare questo rapporto e altre analisi saranno elaborate nelle prossime settimane“, aveva aggiunto.
Dopo le dichiarazioni di D’Amato, è stato il governatore sardo Christian Solinas ad intervenire: “Nessuna negligenza da parte della Regione Sardegna. Se guardiamo i numeri sappiamo che fino a luglio la Sardegna aveva 0,3 di sieroprevalenza, un dato certificato dallo stesso ministero della Salute.
Ciò significa che nell’isola il virus non c’era e che qualcuno l’ha portato. E questo perché il governo non ha consentito a questa Regione di avere il certificato di negatività”. Inoltre, relativamente alle dichiarazioni dell’assessore alla Sanità del Lazio circa la mancata consegna della lista con i nomi delle persone che hanno frequentato locali e discoteche, soprattutto in Costa Smeralda e Gallura, Solinas si riserva di vagliare la situazione: “Sto acquisendo – chiarisce – elementi puntuali”.
Nei punti organizzati a Ciampino, Fiumicino e Civitavecchia, quindi negli aeroporti e nel porto della Capitale, sono stati intercettati più di 760 soggetti positivi al Coronavirus. Inoltre, stando sempre ai dati forniti dalla Regione Lazio, risulterebbe che il 43% dei positivi è stato scoperto tramite il cosiddetto “contact tracing”, cioè il tracciamento a posteriori. L’età media dei contagiati, sottoposti a tampone tra l’1 e il 28 agosto, sarebbe di 25 anni. Il 70% è rientrato con il traghetto, mentre il 28% in aereo e il 2% con mezzi privati.