INTER-NAPOLI 2 A 2

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Doveva finire 0-0. L’unica reale alternativa era il tipico ‘chi segna prima, porta a casa i tre punti’. Al 79°minuto di una partita terribilmente mediocre, un palo a testa come uniche emozioni, Vidic commette un errore, Callejon, il solito immenso Callejon non si lascia pregare e fa gol. A quel punto se il Napoli fosse non una ‘grande’, ma una squadra ‘normale’, sfrutta il ‘regalino’ del difensore e senza strafare sbanca Meazza.


Il consueto gol beccato da calcio d’angolo dopo 3 minuti, con Guarin appena entrato, che sfugge a Inler, fa cadere le ‘certezze’ che nel calcio non esistono, a maggior ragione se in campo c’è il Napoli targato Benitez anno secondo.

Ma non è finita, il teatro dell’assurdo è solo all’inizio. Al minuto 90 Callejon inventa e con la collaborazione di David Lopez, capitalizza: Inter – Napoli 1-2. Al triplice fischio finale mancano i 3 minuti più una manciata di secondi del recupero. Oramai le ‘regole’ del calcio sono saltate, il copione per uno squallido 0-0 è ‘andato’. Poco importa, Callejon cinico e talentuoso ci regala 3 punti.

Il gioco riprende, Dodò fa un cross ‘dolce e telefonato’, Hernanes salta in cielo, solo e indisturbato, quasi dal limite dell’area di rigore e batte Rafael. Da non crederci, invece è vero. Angosciante e reale.

Resti così perplesso e turbato che neanche capisci di chi siano le colpe, una sola domanda veleggia nella mente: come può Hernanes saltare in cielo, solo e indisturbato, quasi dal limite dell’area di rigore?

Pagelle:

Rafael: Non ha colpe sui gol (sul secondo manca in reattività), ma continua a non far parate che si avvicinino ad un miracolo. Voto 5.5

Albiol: Fino all’ottantesimo quasi non fa errori, lontano parente dall’Albiol ammirato nei primi mesi della scorsa stagione. Voto 5

Koulibaly: Partita sufficiente. Voto 6

Britos: Fa bene la fase difensiva, paradossalmente la sua uscita danneggia la squadra. Voto 6

Zuniga: Gioca a destra, prestazione senza sussulti. Dodò crossa troppo disturbo alcuno. Voto 5.5

David Lopez: Sale in cattedra (…) nella ripresa. Giocatore normale. Voto 6

Inler: Si dannerà l’anima, correrà, ci metterà volontà, ma sono troppi gli errori. Dopo 4 anni sarebbe ora di venderlo. Voto 5

Callejon: Predica nel deserto. Voto 9

Insigne: Fa una fase difensiva degna del miglior terzino, un suo recupero nel finale del primo tempo è provvidenziale. Peccato per quel palo. Voto 6

Hamsik: Non ne indovina una, tranne l’assist per Insigne che tira sul palo. Voto 5

Higuain: Peggio di Hamsik, nervoso, si becca un giallo, anche se ha ragione in quella circostanza. Voto 4

Subentrati:

Jorginho: Altro giocatore di un centrocampo che era ed è da rifondare. Gioca dietro Higuain, impossibile fare peggio di Hamsik, lui quasi ci riesce. Molle. Voto 5

Mertens: Impatto discreto sul match. Deve giocare di più. Voto 6

Ghoulam: Ha il merito di battere la rimessa laterale da cui scaturisce l’errore di Vidic con gol di Callejon; sul gol di Hernanes è uno dei principali indiziati, fermo restando che trattasi di una amnesia collettiva di undici giocatori che collettivo non sono. Voto 5

Benitez: Primo tempo di attesa (eufemismo), secondo tempo di (quasi) attesa (eufemismo). Il secondo anno di Benitez era lecito aspettarsi di più, non è solo questione di nomi, quanto di ‘squadra’, di collettivo. In troppi frangenti si ha l’impressione di undici individualità in campo mai realmente squadra, e tatticamente e mentalmente. Reparti sfilacciati e assoluta mancanza di equilibrio tra gli stessi. Poi i soliti atavici problemi dai calci da fermo, sul gioco aereo e troppi giocatori che paiono soffrire questa impostazione tattica. Al secondo anno era lecito sperare e aspettarsi di più, indipendentemente da un mercato triste e dannoso, indipendentemente da quella maledetta partita di Bilbao, i cui strascichi continuiamo a subire.

Arbitro: Mediocre come lo spettacolo in campo, assurdo non fischiare il fallo su Higuain, nell’occasione in cui l’argentino si becca il giallo per protesta. Voto 5

Inter: Forse c’è chi sta peggio di noi…

Dopo le sconfitte con Chievo (come si può perdere in casa con i gialloblu e far segnare Maxi Lopez, resterà per sempre un mistero) e Udinese ho optato per stagione in modalità ‘soft’. Impresa difficile, ma non impossibile, per cui abbandonate velocemente ogni velleità da ‘big’ (Roma e Juve sono oggettivamente superiori nelle individualità, nel progetto e soprattutto non sembrano pagare l’impegno europeo la prima, l’abbandono di Conte la seconda), decido di vivere questa stagione senza eccessive ‘pretese’, riassaporando in toto il genuino e puro ‘disinteressato’ amore verso il Napoli. Detto ciò, va sottolineato che il terzo posto si può raggiungere, il Milan potrebbe essere l’avversario da battere, molto dipenderà da noi, dalla capacità di tornare ad essere ‘squadra’ e dalla reazione di alcuni singoli, finora apparsi inconsistenti, per non dire altro. Molto dipenderà dalla capacità di Benitez e della società di saper gestire una stagione che nata male, puo e deve essere recuperata, anche perchè oltre al campionato, in ballo vi sono due coppe e una supercoppa.

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!