Tra rinvii ed edizioni digitali il settore vinicolo sempre più vicino ad un cambiamento strutturale nell’organizzazione dei grandi eventi.
È di pochi giorni la notizia dell’annullamento di ProWein 2021, la più grande fiera mondiale per vini e alcolici.
Mentre si lavorava ad un format nuovo, più esteso, cinque giorni rispetto ai consueti tre, si è passati in poche ore all’annuncio del rinvio alla prossima edizione che si terrà dal 27 al 29 marzo 2022.
Le restrizioni legate al Covid 19 ancora una volta hanno dettato legge. “Vogliamo dare tempo agli espositori di pianificare la loro partecipazione” hanno dichiarato gli organizzatori che si sarebbero confrontati con gli operatori del settore prima di virare dritti verso la destinazione 2022.
Intanto i riflettori si sono spostati nuovamente su Veronafiere che lo scorso anno aveva prima procrastinato l’edizione Vinitaly 2020 a giugno per poi annullarla definitivamente.
La kermesse italiana subirà ancora l’effetto Düsseldorf? Sono in tanti a chiederselo e montano le polemiche sull’opportunità di portare avanti l’evento in un periodo dell’anno in cui le condizioni climatiche non garantirebbero la miglior resa nella presentazione delle produzioni vinicole.
In più sono mesi che gli operatori del mondo del vino fanno i conti con una stagione fieristica a fasi alterne che li destabilizza.
A ottobre la Milano Wine Week aveva dato spazio ad un mix tra incontri in presenza e seminari e degustazioni a distanza.
A novembre Helmuth Köcher si è trovato costretto dagli scenari contingenti ad optare per una edizione integralmente digitale del Merano Wine Festival. I numeri sono stati senz’altro incoraggianti: 34mila visualizzazioni sul sito e sulla piattaforma winehunterhub.com. Oltre 250 video trasmessi nelle cinque giornate, con 11 live talk, 86 tra Showcooking, Virtual Tours e Tastings, e numerosi approfondimenti su enologia, territori, produttori, champagne e mixology.
Tutti esperimenti che hanno contribuito ad una accelerazione nell’integrazione dell’on-line e di questo per il futuro bisognerà tenerne conto.
Nella pianificazione degli eventi di promozione del vino molto cambierà nella struttura e nel mix tra digitale e analogico considerati i vantaggi emersi nelle recenti edizioni sia in termini economici che organizzativi. Certo, mancano le strette di mano e gli abbracci di un mondo che è fatto di vicinanza, di racconto, di condivisione. Ma in un momento difficile come quello che stiamo vivendo la svolta digitale ha dato comunque la possibilità di mantenere aperto un canale, una connessione, una strada sicura per lo scambio, perché no, anche di emozioni. E da questo il mondo del vino pare aver già tratto la sua lezione.