di Christian Sanna
Ho letto tanto ( saltando diverse pagine, ritengo che molte siano superflue e servano soltanto a fare volume), pensato troppo, probabilmente scritto di più. Ovunque: carta igienica, tovaglioli, fogli di giornale. Da piccolo occupavo le caselle dei cruciverba di mia madre, campionessa di settimane enigmistiche, con lettere che non ci azzeccavano niente e avevano un senso solo nel mio pensiero, nel senso che pensavo una parola (fregandome dell’indicazione del gioco) e facevo di tutto perchè quelle caselle portassero alla composizione del termine che mi ero messo in testa.
Questo è Potere: empatizzare con tutto il creato. Smontare luoghi comuni, distruggere pregiudizi, rompere le catene con la schematicità. Un metodo vincente non sarà mai più affascinante ed efficace dell’estro decadente, della genialità bizzarra. I numeri schiaccianti non faranno mai l’impresa con le emozioni.
A Torino si tifa soprattutto Toro, perchè c’è questo senso di appartenenza con la storia di un sentimento che la tragedia di Superga non solo non ha spezzato, ma ha rafforzato negli anni in un legame diventato indissolubile, leggendario. L’altra squadra di Torino potrà vincere cento scudetti consecutivi ed allargare la bacheca, ma la spritualità di un concetto, la forza di un’idea è qualcosa che è oltre la vittoria e la sconfitta; risiede in una innata capacità di saper vincere senza arroganza e di saper perdere con dignità.
E signori cari, la storia del mondo è piena di esempi di successo ed insuccesso, in cui i protagonisti pur vincendo tanto non hanno mai realmente imparato a vincere, e pur perdendo abbastanza invece di ammettere le proprie debolezze si sono nascosti dietro scuse, alibi, polemiche costruite ad arte. Non c’è uomo più debole di colui che è al comando, perchè quasi sempre è solo: nelle decisioni e nelle conseguenze.
Nessun uomo è più fragile di colui che crede di avere il potere, perchè il potere si ramifica ed è ingestibile e spesso gli uomini di potere sono ricattabili. E un individuo che ha forza economica, politica se è ricattabile è ugualmente debole, un castello di sabbia o una cattedrale nel deserto. Potere non è comandare, ma donare un’idea, condivederla con gli altri. Indurre l’altro ad innamorarsi della tua visione, a sposarla. Un concetto che si avvicina all’idea di libertà e d’amore che non si contrastano, perchè entrambe rifiutano l’ignoranza del possesso.
Potere è quando un altro ti stima e stravede per te e tu non puoi offrirgli un lavoro, non puoi dargli un incarico politico, non puoi dargli nulla se non la tua amicizia sincera, vera. Un tipo di potere che se la intende con l’autorevolezza che significa autorità morale: prestigio culturale, influenza intellettuale. Se fossi un uomo di potere ( io sono un uomo di Potere) mi interrogherei su un aspetto, mi tormenterei su questa cosa: chi, ogni volta che mi incontra, mi fa le moine e si riduce ad un Fantozzi qualsiasi al cospetto del Megadirettore, ha davvero stima di me o ha soltanto soggezione del ruolo che ricopro?
Sono certo che i più introspettivi, quelli davvero onesti con se stessi, nei momenti di raccoglimento, non solo la domanda se la fanno ma ci soffrono: non escludo che ci siano uomini e donne di potere che rinuncerebbero a tutto l’oro del mondo per avere in cambio una relazione sincera, un amico vero, qualcuno disposto ad esprimere stima incondizionata. Potere è: tu mi stimi. Tu credi in me. Io non posso offrirti nulla oltre la mia visione, il mio modo d’essere, la mia amicizia.
Pasolini è stato un meraviglioso uomo di Potere, la sua è stata un’inarrivabile potenza intellettuale, poetica, culturale. Amava giocare a pallone ed era anche abbastanza forte, per lui il gol era equiparabile ad una poesia ben riuscita. Giocava per vincere e lo faceva in maniera corretta: grinta, sudore e rispetto per gli avversarsi. Di se stesso diceva “Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù”.
Potrei scrivere un’ode alla sconfitta e la capirebbero in pochi: tutti folli, strambi, fuori dagli schemi. Viviamo in una società nevrotica che ogni giorno ci spinge verso la realizzazione degli obiettivi, il raggiungimento del profitto. Una società imperfetta che si pubblicizza come perfetta. Una società che ha l’anima conquistatrice ed ancora non ha capito di avere gli anni contati. Non resta più l’eternità che con arroganza e presunzione l’essere umano, sostituendosi a Dio, pensava di avere a disposizione.
Il piano di espansione dell’uomo sulla terra è miseramente fallito ed è evitente che ormai l’essere umano è sopportato da una terra che reclama libertà, aria pulita, ossigeno. Il potere logora chi non ce l’ha e lo desidera, ma anche chi ce l’ha ed è incapace a gestirlo, venendone fagocitato. Il Potere con la P è quello materno di una madre amorevole che dona la vita ed insegna al figlio i principi. Il vero Potere è quello del senzatetto che solo incrociando il tuo sguardo ti spinge a riflettere e a diventare una persona migliore.
Il Potere è avere l’amore e la stima di una donna e mantenere l’affetto e la stima anche da separati, perchè una storia può finire, ma il bene dato e ricevuto resta per sempre. Il Potere è la restituzione: le cose che ho imparato te le insegno, perchè voglio metterti nelle migliori condizioni affinchè tu possa esprimere tutto il tuo potenziale. Il Potere è nella poesia e nell’arte, nella cultura e nelle carezze, nei baci e nelle risate, in un gesto gentile e nell’ironia, nell’umiltà e nella spontaneità, nella generosità e nella disponibilità. Mi è capitato spesso di sentirmi uomo di Potere: tutte le volte che ho guadagnato un millimentro di spazio nel cuore di qualcuno. Ogni volta che qualcuno mi ha pensato con amore, affetto, simpatia.
Anni fa davanti al mare, dopo una serata divertente con amici, una ragazza che mi piaceva mi chiese all’improvviso ed in tono scherzoso ” Ma chi ti credi di essere?”, ” Un uomo di potere” prontamente risposi. E lei subito ” Ma sei ricco?”, ” Di spunti, mia cara. Di tramonti, di poesia”. Non le dissi mai che fu lei a farmi sentire un uomo di Potere. Quella sera parlammo per ore: rise, si emozionò, rimase stupita dalla mia gentilezza. Mi disse di aver trascorso una serata meravigliosa e che le avrebbe fatto piacere rivedermi al più presto. Ora è più chiaro il concetto di potere e la differenza col potere? In un ipotetico disegnino il potere è materia mentre il Potere è spiritualità. Tutti possono comprare una cosa o comunque possederla, ma lo spirito non si afferra. Tutto l’oro del mondo non vale la magia di un’affinità elettiva.