di Viviana Trifari
Mai avrei immaginato di trovare tanta “follia illuminante” in questo libro. Mai. Paolo Milone è uno psichiatra che ha vissuto anche la rivoluzione professionale e sociale della sua disciplina e ce la mostra, senza sconti, con ironia, delicatezza, maestria; in una sola parola: “umanità”.
Questo libro è una raccolta di flashback, sensazioni, aneddoti divertenti, pensieri esistenziali, attimi di pura vita, vissuti da questo psichiatra che ha una “penna” da far invidia a tantissimi scrittori. Paolo Milone ci fa sbirciare dalla serratura del reparto 77, ci racconta, come davanti a un caffè, l’ultima “follia” appena trascorsa, si confida come ad una moglie, ci allerta come si farebbe con un figlio, ma soprattutto ci ricorda che non esiste solo la “malattia” ma esistono le persone, da non trascurare in nome di “pratiche etiche” ma poco utili alla salvaguardia dell’essere umano.
Persino la contenzione, persino il “legare” è un atto d’amore. Se mi avessero detto di leggere i ricordi di uno psichiatra sarei fuggita al solo pensiero, e invece leggetelo. Qui non è il professionista a parlare ma l’anima di un uomo luminoso e fallibile. Stramaledettamente consigliato!