di Mirko Torre
La lotta per i diritti televisivi del campionato di calcio riguardanti il triennio 2021-2024 si è conclusa con la vittoria di DAZN, piattaforma di streaming esplosa negli ultimi due anni, che si è aggiudicata ben 7 match su 10 in esclusiva, e 3 in co-esclusiva, probabilmente proprio con SKY. Il colosso televisivo che da anni ormai deteneva la fetta più grande dei diritti per la Serie A infatti è rimasto a bocca asciutta, nella sorpresa generale, non riuscendo a raggiungere l’offerta di DAZN.
Il calcio è cambiato, è in continua evoluzione e sta cambiando anche in questo preciso istante, se prima le “vecchie” generazioni erano abituate a seguire le partite in radio, a vedere solo il primo o il secondo tempo, ad aspettare le sintesi alla fine dei 90’, con l’avanzamento della tecnologia tutti si sono dovuti adattare. Le pay Tv hanno stravolto il nostro modo di guardare il calcio, e questa rivoluzione ha portato sicuramente diverse novità piacevoli, come il poter guardare più partite nello stesso momento solo cambiando canale, o con le dirette cosiddette “mosaico” che permettevano di seguire tutti i match nella stessa trasmissione.
Di contro però gli appassionati di calcio hanno dovuto sottostare alle decisioni delle televisioni, con orari spesso improponibili, spostamenti di partite all’ultimo minuto e abbonamenti sempre più costosi. Tutto questo ha generato un sentimento di disaffezione verso lo sport più seguito in Italia, che negli anni ha visto calare drasticamente gli abbonati non solo alle pay Tv, ma anche allo stadio.
Il terremoto dei diritti tv di questi giorni ha esposto alla luce i pensieri negativi che la gente aveva represso, un po’ perchè anche se con difficoltà alla fine ci si adatta, e un po’ perchè le proteste nel corso degli anni avevano portato a un nulla di fatto.
Quello che forse queste grandi aziende non sanno, è che l’Italia ha grandissimi problemi sotto il punto di vista della diffusione della connessione internet veloce, quasi il 40% degli italiani infatti non possiede una connessione stabile, sia per i costi elevati dei provider e sia per le aziende stesse che hanno scelto di investire poco e niente in alcune zone del nostro territorio, nonostante questo accordo preveda una partnership con TIM per cercare di migliorare tutti i servizi legati allo streaming. Per questo se la gente era riuscita ad adattarsi ai vari cambiamenti della Tv, ad oggi questo appare molto più complicato.
Dal prossimo anno quindi chi vorrà seguire la propria squadra in diverse competizioni, dovrà sottoscrivere almeno due abbonamenti, oltre a pagare le spese di un provider internet decente, forse riaprendo un po’ la strada a quella pirateria che offre qualsiasi contenuto a poco prezzo, e che era stata al centro di polemiche in Italia, ma anche all’estero.
Insomma l’ennesimo cambiamento pare avviato, e saranno gli appassionati a decidere se questa rivoluzione riuscirà al 100% oppure no, la sensazione è che in questo momento storico l’Italia potrebbe non mostrarsi pronta.