di Fabio Buffa
48 anni fa giusti giusti veniva effettuata la prima chiamata con un telefono cellulare. Era infatti il 3 aprile 1973 quando Martin Cooper, un ingegnere elettronico di Chicago, nonché detentore del brevetto “Radio Telephone System”, realizzò una telefonata in pubblico con un telefonino: davanti aveva giornalisti e gente comune. Il tutto avvenne in una strada di New York. Anni dopo, quando il cellulare era ormai uno strumento assolutamente comune e famigliare nella società, Cooper commentò così quel 3 aprile: “la mia unica preoccupazione era che il telefono si accendesse, il nostro sogno era quello di dare alla gente la possibilità di comunicare muovendosi, perchè le persone per natura sono mobili.
Era scomodo comunicare con il vincolo di quelle gabbie di rame nelle nostre case che facevano da struttura alla telefonia fissa. Quella mobile la vedevamo come un gesto di libertà. Portatile, voleva dire libertà”.
Quel giorno di 48 anni fa a New York iniziò una nuova era della comunicazione; non era tanto l’idea dello strumento in sé, il cellulare, bensì quella di poter parlare al telefono con un altra persona, passeggiando per strada. E chi chiamò in quella prima telefonata “mobile” l’ingegner Copper?: “Allora io ero alla Motorola -raccontò nel 2012- e chiamai Joel Engel, responsabile della AT&T, la nostra diretta concorrente”.
E dall’altra parte ? Quale reazione ci fu?
“Dapprima un silenzio di incredulità -confidò l’ingegnere- però poi io e Engel abbiamo parlato cordialmente per alcuni minuti, ma credo che provasse fastidio”.
Il primo telefonino si chiamava Dyna-Tac, pesava un chilo e mezzo, aveva una batteria che durava 30′ e ci volevano ben dieci ore per per caricarla. Impossibile farlo diventare da subito un fenomeno di massa, come oggi, ma fu il primo e necessario passo storico per il progresso …. “Come l’invenzione della ruota”, si sbilanciò Cooper in una delle interviste più recenti.
Quest’ultimo ora ha 93 anni e si è goduto tutta l’evoluzione della sua invenzione, da quel “coso” pesante 1,5 Kg ai modernissimi iPhone.
A onor del vero occorre sottolineare però un aspetto: il concetto generale di comunicazione radiotelefonica risale al 1957, quando l’ingegnere russo Leonid Ivanovic Kuprijanovic realizzò l’LK-1, un telefono con un raggio d’azione di 20-30 Km, con due antenne e i tasti per comporre il numero. L’opera del Kuprijanovic, esperto di un anno più giovane di Cooper, (il russo morì nel 1994), probabilmente fu soffocata da un regime sovietico poco propenso a divulgare proprie invenzioni, figuriamoci se in tema di comunicazione; invece Cooper ebbe la strada libera in un mondo occidentale che agevolò non poco la sete di innovazione tecnologica che caratterizzava l’estro creativo di quest’ultimo.
C’è da aggiungere che la forte caratteristica di quel cellulare del 1973 era l’impronta che gli era stata impressa, di oggetto creato per essere commercializzato.