di Viviana Trifari
Pippo Zarrella dipinge un cliché con tanta maestria, da farlo apparire unico e originale.
L’avvocato Oreste Ferrajoli, uno studio da ricchi a Via dei Mille, una vita da ricchi dovuta a truffe e imbrogli, 2 colleghi squali e avidi quanto e più di lui, una segretaria “bona” con la quale si intrattiene, una moglie ricca per familiarità che pratica il pilates e venera i “beveroni miracolosi”, dei poveri cristi che “scamazza” per far soldi e infine i suoi amati insetti che colleziona e studia con ammirazione da bambino: gli unici esseri che possono conoscere le sue menzogne senza giudicarlo.
Poi accade “un fatto”, e come una biglia su un piano in discesa tutto rotola, come la palla dello stercorario, ma senza fatica. L’avvocato dovrà aguzzare l’ingegno e “sopravvivere”, magari coi suggerimenti delle sue amate bestioline, che in un “terrario” lui ci sta dalla nascita, proprio come loro. Belli i personaggi, bella la sagacia, precisi i tempi e le trovate letterarie.
Un romanzo breve che avrei voluto centellinare meglio e goderlo un po’ di più. Ma una saga? No?
Bravo Pippo Zarrella!
Una nuova penna per me: piacevole scoperta!