di Andrea Carpentieri
A Voghera, un ex poliziotto ed attualmente assessore comunale della Lega, quindi un ex rappresentante dello Stato ed attualmente uomo delle Istituzioni, litiga con un altro uomo, imbraccia la propria pistola e gli spara.
Pare che il colpo sia partito accidentalmente, a detta dell’ASSASSINO: nello specifico, così sembra abbia dichiarato ai giudici l’OMICIDA, la vittima lo avrebbe spintonato, lui sarebbe caduto, il colpo sarebbe partito, il petto dell’altro individuo sarebbe stato centrato. Un ex poliziotto, quindi uno addestrato a sparare, cade e per puro caso centra in pieno petto la persona che gli sta davanti: credibile, quasi quanto la storia secondo la quale 49 milioni di euro siano spariti senza essere stati rubati.
Se possibile, però, in questa storia c’è qualcosa che a me fa più paura del fatto che uno vada in giro armato e spari al primo con cui gli capiti di litigare: a me spaventa ancora di più il fatto che, per giustificare il camerata, si autorizzino altre dieci, cento, mille persone a comportarsi in questo modo.
Dico che la cosa mi pare più preoccupante perché in fondo il tizio di Voghera verrà, spero, privato del porto d’armi, andrà in galera, la sua pericolosità sociale sarà depotenziata e di questa pericolosità resterà solo il fatto che sia un leghista.
Quando però il suo Partito di appartenenza, nell’affrontare sui social la vicenda, pone l’accento sul fatto che la vittima fosse un marocchino con vari precedenti penali; quando il leader nazionale di quel partito fa la stessa cosa e arriva a parlare di legittima difesa (e certo, tu mi spintoni e mi mandi col culo per terra, io posso mai fare a meno di spararti in petto? Ah, no, scusate, è partito per errore, il colpo); ebbene, quando accade questa roba qui, roba che supera ogni immaginazione e si lancia ben oltre ogni senso del ridicolo, ogni soglia del pudore, ogni umana pietà, allora la situazione fa paura.
Fa paura perché i social sono la più potente cassa di risonanza del pianeta, fa paura perché una fetta spaventosamente ampia dei fruitori dei social non è in grado di decodificare i messaggi propalati attraverso di essi e quindi accetterà bovinamente l’idea che la cittadinanza e i comportamenti pregressi della vittima siano una giustificazione più che sufficiente per l’operato dell’ASSASSINO.
Fa paura perché poi, <<se lo dice Salvini, allora chi mi vieta di andare in giro armato e di farmi giustizia da solo? Anzi, magari pure un bel raid preventivo, quelli sono neri, comunque verrebbero a rubare e dovrei sparare, quasi quasi mi porto avanti col lavoro>>.
Davanti a tanto schifo, mi viene la forte curiosità di sapere cosa pensi del comportamento dell’assessore di Voghera e delle reazioni del suo partito un altro rappresentante dello Stato, un uomo che ha dedicato la propria vita alla legge: cosa ne penserà il dottor Catello Maresca?