di Fabio Buffa
Edoardo Bennato oggi compie 75 anni. Il principe del Rock italiano è nato a Napoli il 23 luglio 1946, da papà Carlo, impiegato all’Italsider e mamma Adele Zito, che Edoardo evocherà come figrura rappresentativa femminile degli anni ’50 nella canzone “Viva la mamma” del 1989.
Adele e Carlo hanno avuto altri due figli, minori rispetto ad Edoardo, Eugenio e Giorgio, entrambi ricercati autori di musiche e canzoni. Con il fratello maggiore da ragazzini compongo il gruppo familiare “Trio Bennato”, una sorta di Jackson Five partenopeo, che fa intravedere tratti di grande bravura artistica dei fratellini.
Edoardo Bennato, oltre ad essere l’autore di album memorabili, come “Non farti cadere le braccia”, “Io che non sono l’Imperatore”, “Burattino senza fili” e “E’ arrivato un bastimento”, è anche il cantante dei record: è stato il primo italiano a riempire lo stadio di San Siro (nel concerto del 1980), il primo italiano ad esibirsi come solista al Festival Jazz di Montreux e uno dei pochissimi ad uscire con due album contemporaneamente, nel 1980 con “Uffa! Uffa!” e “Sono solo canzonette” nell’arco di pochi giorni uno dall’altro, riuscendo e centrare l’ambizioso obiettivo di rimanere in alto in classifica con i due lavori.
A vent’anni Edoardo è già un abile chitarrista e un bravo cantatnte, con testi ricercati, ironici e dissacranti, contro il potere e contro chi ne è servile. Musicalmente si ispira a Chuck Berry, John Paul Hammond ed Elvis Presley, ma nei testi ha un’originalità straordinaria, che prima non viene capita (il discografico Lucio Salvini, dopo l’album “Non farti cadere le braccia”, invitò Edoardo a lasciare perdere con la musica e dedicarsi all’Architettura, visto che si era appena laureato in questa facoltà), poi si afferma in modo straordinario, con gli album “Burattino senza fili” e “Sono solo canzonette”, le cui canzoni ancora oggi vengono apprezzate e cantate da tre generazioni, compresi i giovani.
Il successo di Bennato proseguirà ancora negli anni, passando dalla parentesi di Joe Sarnataro, il personaggio interpretato da Bennato stesso che, più o meno sotto mentite spoglie, incise l’album “E’ asciuto pazzo ‘o padrone”. Era il 1991 (album e film uscirono l’anno dopo), quindi possiamo dire che, se oggi Bennato compie 75 anni, il suo alter ego Sarnataro ne compie 30. Praticamente due compleanni in uno.
La carriera di Bennato prosegue senza soste fino ad oggi, e proseguirà ancora, portandosi dietro estro e fantasia, bravura tecnica e intuito artistico, umanità e riservatezza di una personalità che negli anni ha raccolto tantissimi appalausi e qualche critica: per esempio c’è chi sostiene che Edoardo Bennato con “Abbi Dubbi” del 1989 abbia creato uno spartiacque tra il Bennato impegnato e sensibile ai temi socio-politici e quello più disimpegnato, che ha scelto la via del genere commerciale. Magari è così… forse il nostro artista ad un certo punto della propria carriera ha deciso di cambiare forma ai propri lavori e alla propria immagine, ma anche questo coraggio del mutamento è la dimostrazione della grandezza di un artista. Mai banale, mai scontato e sempre pronto a mettersi in gioco.