di Alessandro D’Orazio
A cosa è dovuta questa impennata? “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”, ha spiegato Cingolani. Il ministro ha comunque assicurato che “il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie”.
Dopo mesi di pandemia, l’economia mondiale si sta lentamente riprendendo, le aziende stanno tornando a lavorare a pieno regime e la domanda di energia ha subito una notevole impennata. Di conseguenza il costo del gas, fonte principale dell’elettricità, è in forte aumento.
Un altro fattore alla base dei rincari è quello ambientale. Il prezzo della CO2 aumenta a seguito dell’incentivazione alla decarbonizzazione a livello internazionale. Ciò significa che le aziende che producono anidride carbonica, fra le quali quelle energetiche, devono spendere per l’acquisto di quote per le emissioni nel sistema europeo Ets. In buona sostanza, chi vuole inquinare deve pagare.
Il prezzo di queste quote è stato aumentato gradualmente, comportando un incremento dei costi di produzione e, di conseguenza, delle tariffe in bolletta. Nonostante siano attualmente allo studio varie proposte per la risoluzione del problema, la strada più semplice per evitare rincari è quella di usare ancora – redistribuendoli – i fondi dell’Ets; quel denaro cioè che le aziende energetiche pagano per incrementare le emissioni di CO2.