di Mirko Torre
Una partita che sembrava stregata, la classica partita che gli scorsi anni il Napoli avrebbe pareggiato o addirittura perso, termina con i 3 punti portati a casa dalla formazione di Spalletti che ormai non sorprende più nessuno.
Gli azzurri sono una grande squadra, capace di leggere i momenti della partita senza abbattersi, nonostante le difficoltà.
Il rigore sbagliato dal Capitano, il terzo su cinque tentativi in questo campionato, e il palo di Lozano nella ripresa avrebbero potuto influire mentalmente sul risultato, ma così non è stato, complice soprattutto l’arma in più di questo Napoli, Victor Osimhen.
Corre e lotta su ogni pallone il nigeriano, ormai padrone assoluto del reparto d’attacco partenopeo, dando la sensazione di essere immarcabile al momento, di spazzare via qualsiasi cosa gli si trovi davanti senza pietà. Quel pallone rimpallato in area granata a mo’ di campanile è lo specchio del Napoli di Spalletti, della voglia di gonfiare la rete dell’attaccante africano, che si alza in un volo verticale che con un’altra maglia addosso gli avrebbe portato diversi titoloni sui grandi quotidiani sportivi italiani. Osimhen si prende il pallone scaraventandolo in porta, e la gloria che merita in questo momento.
Non ci stupiamo più, stiamo prendendo coscienza di quello che siamo, di quello che il mister toscano ci ha fatto diventare, una corazzata capace di vincere anche quando sembra che la partita sia indirizzata verso un altro risultato. La partita di ieri contro il Torino era fondamentale per mettere in chiaro che il Napoli è la squadra da battere e onestamente il campionato da primi in classifica degli azzurri comincia adesso, ora è il momento di dimostrare di non essere lì per chissà quale benevolenza divina, a cominciare da domenica 24 ottobre sul campo dell’Olimpico contro la Roma, mentalmente ferita dalla sconfitta immeritata contro l’altra squadra di Torino e contro Orsato.
I nostri ragazzi dovranno confrontarsi con una squadra che giocherà con la bava alla bocca come è giusto che sia, e proprio a Roma sarà importante rimanere convinti dei propri mezzi, sfruttando l’entusiasmo del momento.
Proprio Mourinho, nel post partita contro la Fiorentina, aveva chiesto a Spalletti cosa si fosse messo in testa e tutti noi vedendo gli azzurri in campo non abbiamo bisogno di risposte. Il tecnico azzurro ha creato una macchina, capace di far sognare milioni di napoletani che sperano in qualcosa che non si vede sotto il Vesuvio da più di trent’anni. Lo dimostra l’entusiasmo intorno alla squadra, con lo stadio Maradona pieno ieri, e con le curve che nonostante la decisione di non essere presenti sugli spalti per protesta, continuano a seguire i ragazzi fuori, con la speranza al più presto di riempire quel vuoto lasciato nei settori popolari dell’arena di Fuorigrotta.
Come scrivevo nelle scorse settimane questo Napoli merita di essere sostenuto senza restrizioni e i tifosi azzurri meritano di poterlo fare, soprattutto se lanciamo un occhio a Milano dove i rossoneri hanno a disposizione il tifo vero sugli spalti.
La vetta è ancora azzurra, noi continuiamo a sognare con la consapevolezza che qualcosa di grande si sta creando partita dopo partita, e non abbiamo la minima voglia di essere svegliati .