Avrei voluto scrivere di grande partecipazione, di risveglio, di rinnovato impegno.
Avrei voluto condividere la gioia e l’entusiasmo di un anno fa. Un anno esatto, quando ci preparavamo ad allagare le strade di Napoli con il #fiumeinpiena. Quel fiume in cui avevamo riversato tutta l’indignazione e le speranze di un popolo che, finalmente, prendeva coscienza e pretendeva, pacificamente, che venissero rispettate tutte le promesse disattese, e venissero presi nuovi impegni.
Riflettendoci, forse l’errore è stato il “pacificamente”. Forse, se avessimo il coraggio di urlarli a gran voce, quegli slogan che campeggiano sugli striscioni, chi di dovere non potrebbe più far finta di niente.
“Adesso basta”, “Io non ci sto”.
E la gente scenderebbe dai balconi, dov’è rimasta sabato a guardare chi, ancora una volta, manifestava per chiedere aiuto a uno Stato che non si vede.
Sabato, a Frattaminore, la rete #stopbiocidio ha organizzato una nuova marcia. E’ iniziata con un flashmob, con dei ragazzi che ballavano.
Bellissimo.
Ho visto Tina sorridere, finalmente. Forse (perdonami, Tina, se mi permetto di decifrare i tuoi pensieri), pensava alla sua Dalia, che ballava con loro in un altro piazzale. Quei ragazzi sono il futuro. E ballavano, battendo le mani, come a dire “nonostante tutto, ci crediamo ancora. Siamo qui. Fatelo per noi, non vi arrendete”.
Poi, ho letto le scuse di Luigi Costanzo. Uno dei pochi medici che riconoscono e denunciano – voce nel deserto – l’aumento delle patologie tumorali. A partire dal suo paese. Da quella Frattaminore, “comune virtuoso”, dove a via Sacco e Vanzetti, per motivi sconosciuti, i malati e i decessi per cancro sono molto più numerosi che da altre parti.
Luigi scrive, dalla sua pagina facebook “…e ancora una volta, come un anno fa, dobbiamo chiedere SCUSA, come categoria, ai BAMBINI, alle Donne e agli Uomini che ieri hanno marciato per la nostra TERRA e il FUTURO dei NOSTRI FIGLI (anche per i figli dei miei colleghi…e di chi sta alla “finestra” ad aspettare che gli “altri” risolvano il problema!)
Ringrazio i pochi AMICI MEDICI che hanno camminato a fianco alla propria gente ricambiando quella “FIDUCIA” che le persone ripongono in noi affidandoci la loro vita!
…ma è triste, molto triste, ancora una volta constatare come la maggioranza di noi sia rimasta chiusa negli ambulatori, “arroccata” in un “INSPIEGABILE e SCANDALOSO” SILENZIO! Mi chiedo allora: ma cos’altro deve SCUOTERE le nostre COSCIENZE? Perché questa INDIFFERENZA? “
Già, perché questa indifferenza? È rassegnazione? Ci siamo arresi?
Ancora una volta, sabato, mancavano i primi cittadini, i rappresentanti più prossimi di quelle Istituzioni da cui non ci sentiamo più rappresentati. C’era il sindaco di Frattaminore, Vincenzo Caso. E l’assessore all’ambiente del comune di Casoria. Dov’erano i rappresentanti di Succivo, Orta di Atella, Sant’Arpino, giusto per citare i comuni limitrofi? Dov’erano i parroci, invece di aiutare padre Maurizio a portare la croce che – simbolicamente – ha abbracciato per amore del suo popolo?
Per quei ragazzi che ballavano, per quelle mamme ancora in prima fila, per quei bambini che hanno camminato reggendo un cartello con su scritto “io voglio vivere”. Non ci arrendiamo. L’alba, ci ha promesso il generale Costa, sta arrivando. L’alba di un seme che, se avremo la forza di continuare a curare, germoglierà portando nuova vita.
Non ci arrendiamo.