L’INUTILE ALFANO

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Il ministro Angelino Alfano vieta le sparatorie nei film. Una follia, una assurdità. Così assurda da essere una mezza bufala o una cosa da Alfano.
La notizia ha fatto il giro del web. Ma non è del tutto corretta.


Il ministro Angelino Alfano non ha vietato nulla, non adesso almeno.
Una circolare emanata dal ministero dell’Interno il 28 luglio 2014 pone come termine il 4 novembre 2014 l’obbligo di sottoporre le armi ad uso scenico a verifica da parte del Banco Nazionale di Prova, il “controllore tecnico” istituzionale. Il termine è scaduto e le verifiche non sono state effettuate.
Come spesso accade in Italia, la normativa non è chiara e non si sa come applicarla, quindi le produzioni preferiscono fermarsi piuttosto che incorrere in sanzioni che prevedono persino l’arresto. «Le modifiche richieste, spiega Anica, sono state definite dai periti “fuori dal campo del realizzabile”.

E non si è trovata nessuna ditta in grado di eseguire queste modifica».
Quindi sono a rischio le fiction italiane e quelle straniere ambientate nel nostro Paese, con il conseguente danno economico. Ma non è solo colpa di Alfano.
Solo che Alfano ci ha abituato a tutta un serie di inutilità e attribuirgli totalmente anche questa non cambia molto la sostanza.
I controlli e le procedure da tenere sul posto di lavoro, non solo sui set cinematografici, sono “inventate” da gente che non ha mai lavorato. Accade anche negli uffici e nei negozi. Abbigliamento da indossare, procedure di pulizia, di conservazione del materiale ecc …
Se si dovessero rispettare alla lettera le assurde norme dei signori della burocrazia, tra cui il nostro Alfano, non si potrebbe più tirare su la saracinesca degli esercizi commerciali.

Infatti molti preferiscono chiudere o rinunciare a parti dell’attività. Per esempio, per servire i clienti al banco di un alimentari si dovrebbe andare vestiti come i Ris di Parma, spaventandoli a morte. E per quanto si cerchi di mettersi in regola, le norme sono talmente assurde che non ci si riesce mai.
Così è successo anche in questo caso: è impossibile eseguire i controlli che gli addetti ai lavori ritengono irrealizzabili. E quindi le case di produzione preferiscono evitare, pur perdendo i guadagni.
Il governo Renzi ha promesso uno snellimento della burocrazia, che logicamente non abbiamo visto per ora. E Alfano, degno rappresentante, sembra sguazzare benissimo in inutili letterine e provvidimenti.
Mezza bufala, ma nemmeno tanto. E’ solo la solita Italietta.

Classe 72, torinese e profondamente torinista e anti-juve. Convinta notav, amante della satira e della comicità. Scrivere è tutto quello che vorrebbe fare da grande.