di Danilo Cappella
Il calcio italiano non ce la può fare, non ci può credere.
Uno sta zitto tutto il tempo, in attesa, per scaramanzia e perché le discussioni sportive sui social diventano solo tifo becero e insulti; ma come si fa a tacere del tutto quando il servilismo raggiunge livelli mai visti, quando non c’è alcun tipo di riconoscimento di merito?
Ci sono solo fegati che si spappolano e rilasciano tanta di quella bile da sfamare l’intero pianeta, se solo fosse commestibile.
All’inizio della settimana, dopo che il Napoli ne aveva vinta un’altra, e mentre tutte le testate giornalistiche parlavano d’altro anziché esaltare una squadra che prende elogi in ogni parte del mondo tranne in patria, Marocchi ha preso la propria deontologia giornalistica e l’ha buttata nel bidone dell’indifferenziato, quello che tutti noi abbiamo al posto del cuore, estorcendo all’allenatore del Sassuolo una promessa: battere il Napoli.
Come se non ci fosse vergogna a dichiarare il proprio anti-tifo in diretta nazionale e in una situazione in cui si dovrebbe essere super partes.
Ma il Sassuolo, prima di preoccuparsi di vincere, ha ben pensato di rilasciare un paio di silos di bile, scrivendo sul proprio sito tale comunicato (la trasferta è già vietata ai tifosi partenopei): “[..] sarà assolutamente vietato l’ingresso di maglie, sciarpe, bandiere della squadra ospite; si ricorda infatti che il settore in questione è esclusivamente riservato ai tifosi del Sassuolo.”
Il Medioevo è sempre qui, a indicarci la via, di fegati sani, invece, ce ne sono sempre meno.
Non temete comunque, tutto il vostro parlare farà il suo dovere, perderemo punti, magari perderemo pure il primato in classifica, ma vedervi impazzire, accampare scuse, trovare alibi inesistenti, non ha prezzo; è una goduria perpetua.
La cosa migliore è che noi non siamo nemmeno qui per questo, quantomeno il sottoscritto.
Vedervi soffrire è bello, ma non è quello di cui siamo alla ricerca.
Quello che spero, che speriamo, di trovare alla fine di questa corsa è la felicità, nient’altro.
Per cui usate tutto il vostro potere, tutte le vostre parole, tutte i vostri “a gennaio inizia un nuovo campionato, anzi febbraio, anzi marzo”.
Continuate, fate tutto quello che potete, non chiedeteci scusa per le vostre previsioni sbagliate, non elogiateci, non cambiate opinione.
Continuate a fare quello che avete sempre fatto, leccando il culo dei potenti per potervi svegliare la mattina più ricchi fuori e più poveri dentro.
Noi vi guardiamo, rimaniamo in attesa, in silenzio.
Tanto, come direbbe un poeta delle nostre parti, per quello che vogliamo fare noi 1% è amore, e tutto il resto è stringere i denti.