di Christian Sanna
Tutti pazzi per il senso della vita! Eh già la filosofia, la psicologia, la letturatura, la poesia e l’arte sono colme di domande sul senso della vita. Socrate, per primo, indicò l’anima come la vera essenza dell’essere umano; non occorre guardare all’esterno ma dentro di sè per sapere qual è il senso della vita, oltre a sviluppare il sapere bisogna connettersi con la natura interiorizzando ciò che c’è fuori con lo scopo di nutrire la propria anima.
E’ chiaro che la partita non è contro qualcuno ma con se stessi, del resto come sosteneva Anton Čechov nei certificati di nascita è scritto dove e quando un uomo viene al mondo, ma non vi è specificato il motivo e lo scopo. Giunti al capolinea non riesco ad immaginare un dio o una coscienza particolarmente sviluppata capaci di rimproverare uno spirito per aver mancato, nonostante il talento, il Nobel per la letteratura o aver fallito un calcio di rigore in una finale mondiale nè tantomeno credo in una ramanzina per non aver inventato l’elisir di lunga giovinezza o non aver scoperto un nuovo pianeta, una nuova stella, un altro universo.
Mi sono sempre rispecchiato nelle parole di Erich Fromm Il compito principale nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso. E penso sia la più difficile fra le imprese perchè per essere davvero se stessi ci vuole coraggio, bisogna varcare la soglia della porta, entrare nella stanza e non avere paura di guardare in faccia il proprio dolore. Si deve andare in terrazza, prendere i propri limiti, tutte le delusioni e le sconfitte e stenderli al sole. Per essere se stessi occorre avere intimità con la propria coscienza, frequentare assiduamente tutte le paure ed esorcizzarle, avendone rispetto e non sminuendone il potere sulle nostre azioni. Simone de Beauvoir accettò la grande avventura di essere se stessa, mentre il poeta persiano Gialal Al-Din Rumi invitava a cercare bene in te stesso ciò che vuoi essere, poichè sei tutto.
La storia del mondo intero sonnecchia in ognuno di noi. Quando Pirandello disse Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti affermò una grande ed amara verità, sempre attuale. Sul palcoscenico della vita siamo tutti attori ed ognuno recita bene o male, alcuni malissimo il proprio copione che può essere intrigante, glorioso o povero come le bassezze umane, poi c’è una piccola cerchia di attori di talento innamorati della Verità e questi tentano ogni giorno di fingere come se stessi, cercando nella recitazione un barlume di verità, una luce che illumini il buio, una morale.
Da qualche parte lessi una frase di un poeta ed educatore britannico tale Matthew Arnold che mi colpì molto Decidi di essere te stesso; sappi che chi trova se stesso, perde la sua infelicità. In fondo, non è ciò che cerchiamo? Tutti rincorriamo la felicità. Sapeste quante volte mi sono rispecchiato in Willy il Coyote e fatto tenerezza da solo, mentre la felicità andava in fuga proprio come quel Beep Beep che non si riesce ad acciuffare mai ed in mezzo mille avventure. Ho iniziato con Socrate e per coerenza e simpatia concludo con lui Mio amico, prenditi cura della tua psiche, conosci te stesso, perchè una volta che noi conosciamo noi stessi, possiamo imparare a prenderci cura di noi.