Laura Lanzillo, una rossa in blues

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di Mariavittoria Picone

“La donna che ha sposato è bella, ma non ama il jazz…” cantava Nino Bonocore qualche anno fa e invece Laura Lanzillo, che ha interpretato in modo splendido questa perla della musica italiana, è bella e ama anche il jazz.

Ho ascoltato Laura la prima volta per caso, cercavo su YouTube Alleria di Pino Daniele e ho trovato la sua versione, calda e sicura, senza fronzoli, mi è piaciuta molto. Per me, che amo Pino Daniele, tanto da chiamarlo affettuosamente, come molti napoletani, zio Pino, è difficile apprezzare altre interpretazioni delle sue canzoni e con Laura è accaduto. L’album 11, uscito a marzo di quest’anno, contiene tracce di grande bellezza, oltre Alleria, Laura omaggia zio Pino con Che ore so’, Gente distratta e Se mi vuoi, assieme a Alan Scaffardi, e non delude. In ogni suono, ogni vocalizzo ha la capacità di addolcire la malinconia, raccontandola come preludio a un nuovo sentimento di fiducia, a una nuova gioia, come in Nu’ pensiero felice.

Da qualche anno è cominciata la collaborazione con Papik, che già l’aveva voluta nella raccolta Cocktail Mina Vol. 3, e che quest’anno ci ha regalato un singolo strepitoso: Amante Amore. Incanta al primo ascolto.

Al di là delle evidenti qualità vocali, quella che conquista è la capacità di muoversi con delicata maestria tra atmosfere blues, evitando di sfoggiare ruffiani virtuosismi.

Laura è nata e cresciuta a Napoli, in una famiglia di musicisti, anche il nonno suonava, ha perso il padre molto presto, ma è riuscita a curare la propria passione, anche con qualche difficoltà, ma con tenacia e il supporto amorevole della madre, della sorella e dei nonni.

Ho raggiunto Laura telefonicamente, per soddisfare alcune mie curiosità e questo è quello che è venuto fuori.

Partiamo dal tuo stato whatapp: “il tempo è galantuomo, restituisce tutto a tutti”, credi che debba restituirti ancora qualcosa?

Il tempo mi ha già restituito tanto, mi ha tolto, ma mi ha anche dato. Non sono vendicativa, anche quando ho subito dei torti, ho creduto nel Karma e oggi posso dire di aver avuto ragione.

Lo sai che è il sogno di ogni cantante interpretare Mina e dimostrare di essere all’altezza? Tu lo hai fatto, era un tuo sogno oppure è capitato?

Papik mi ha ascoltata, stava realizzando una compilation su Mina e ha creduto che io avessi le caratteristiche vocali per interpretare i suoi brani, farlo mi è piaciuto e pare sia piaciuto anche agli altri.

A me tanto.

Grazie

Ti senti più jazz o blues?

Blues perché non amo la musica troppo sofisticata, di élite, sono soprattutto blues, senza dubbio.

Quanto conta nel Jazz, nel blues, l’infanzia partenopea?

Sono cresciuta ascoltando George Benson, Earth Wind & Fire e anche i classici napoletani, che mio nonno suonava al pianoforte, non posso dire di essere stata influenzata da un genere in particolare, ma da una famiglia certamente molto musicale.

Ti ho definita una rossa in blues, ma sei rossa naturale?

In origine ero più scura, una rossa mogano si può dire, ma il mio fantastico make up artist Kris Barone ha capito quale fosse la mia vera natura, e ha ridato luce ai miei capelli.

Le interviste si chiudono sempre parlando di progetti futuri, più che progetti vorrei chiederti dei desideri, dal punto di vista professionale, ma anche personale, cosa ti aspetti?

Dal punto di vista professionale, grandi progetti, già tutto in corso d’opera, ma se devo parlare di desideri, dal punto di vista personale, ma anche professionale, posso dire di aver già ricevuto tanto, anche suonare con musicisti di spessore, e sono grata per tutto questo, enormemente grata.

Ricordiamo che nell’album hanno suonato:

Nerio Poggi alle tastiere

Peter de Girolamo alle tastiere, basso elettrico e batteria

Alfredo Bochicchio alle chitarre

Carlo Maria Micheli al sax

Luca Trolli alla batteria

Simone Talone alle percussioni

Sarpay Ozcagatay al flauto

Giuseppe Milici all’armonica

Massimo Guerra alla tromba e al trombone

Gianfranco Campagnoli al flicorno

Marcello Sirignano agli archi

Fabrizio Foggia alle tastiere

Alessandro Sanna al basso elettrico

Le belle foto che vedete sono di Leonardo Marciano

Mariavittoria Picone nasce in un caldo dicembre del 1970 a Napoli, dove vive e lavora. Ha pubblicato racconti e poesie su blog e riviste on line. Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo Condominio Arenella (IOD Edizioni), accolto favorevolmente dalla critica e dai lettori. Nel 2021 pubblica, sempre con la casa editrice IOD, la raccolta di versi e pensieri Novantanove fiori selvatici. Sognatrice pragmatica, poetessa in prosa, sempre in bilico tra ordinarietà e magia, ironica e drammatica, si definisce un fiore selvatico, un'erba ostinata, nata tra il fuoco e l'acqua, tra un vulcano e il mare.