MILAN L’É Semper un gran MILÀN

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di Francesca Picone

Che i gruppi di tifo organizzato abbiano ben poco a che vedere con la passione e la fede calcistica é cosa nota. Che la malavita organizzata si infiltri in certi gruppi, anche. Per non parlare di società ostaggio di certi personaggi rappresentanti di queste cloache: quante volte abbiamo dovuto assistere a scene ridicole e vergognose di calciatori e allenatori che si recavano sotto le curve o settori ospiti a ricevere, col capo chino, le “cazziate” dai propri “tifosi” come se fosse un atto dovuto: imbarazzante é dir poco!

Ora però che c’è un’indagine in corso non si può fare finta di niente, non si può nascondersi dietro la scusa delle “supposizioni” o del “così vanno le cose “ . E non mi va neanche bene che le società ne escano come vittime ignare ed impotenti. Eh no! Perché se da un lato lo stadio è da sempre l’isola felice di chi compie atti delinquenziali che vengono puniti quasi sempre come meri comportamenti anti sportivi e con sanzioni ridicole (quando, in realtà, ci sarebbe anche l’ aggravante del luogo pubblico ed affollato) , dall’altro la complicità e sudditanza delle società non può essere considerata solo una conseguenza, soprattutto se li tratta come “dipendenti”.

D’altronde la legge parla chiaro: giocatori , allenatori e dirigenti possono essere puniti per i loro rapporti con gli ultras in base al codice della giustizia sportiva, che all’articolo 25 vieta ai tesserati delle squadre «di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana».

E allora, stando a qualche stralcio di intercettazioni emerso, hai voglia quanto materiale! Ed è solo una minima parte! Che pena e che schifo quel “A me della campagna acquisti non me ne frega un caxxo…..” La mia speranza è che non finisca tutto a tarallucci e vino solo perché si tratta di Milano , cosa che invece prevedo.

Perché ne gioverebbero tutti: società e tifosi veri, di ogni squadra. Attendiamo speranzosi ma non fiduciosi .

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.