Un caffè a Sanremo. Finalmente è finita

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di Giosuè Di Palo

Finisce così il “Festival da Regime” 2025.
Kermesse, quest’anno, da dimenticare.
Cinque serate povere di intrattenimento ma, fortunatamente, ricche di alcuni momenti di vera musica.
Che dire del vincitore, Olly rappresenta ciò che il pubblico medio vuole vedere in Televisione: un bel ragazzo che canta una bella canzoncina, molto televisivo, molto Eurovision, molto nella media.
Nota positiva di queste cinque serate è stato sicuramente l’aver portato artisti “nuovi” per il grande pubblico generalista (compreso me) come Lucio Corsi, Serena Brancale e Brunori Sas.

Artisti che dimostrano l’arte della gentilezza e dei sentimenti in un modo straordinariamente genuino.
Ed ecco, come consuetudine ormai, il meglio ed il peggio di quest’ultima puntata.
TOP

FINALMENTE È FINITA
Questa lenta, lentissima, conduzione da Regime ce la siamo tolta. Speriamo definitivamente.
Il festival del rigore e del perbenismo in cui tutto doveva essere in ordine, niente lasciato al caso.
Noia, noia, noia.

NOEMI
Esclusa dai primi 10 in classifica, per lo meno almeno Lei si è divertita. Ha cantato con grinta e con una intensità senza eguali vestita meravigliosamente e tenendo il palco come una Leonessa.

ALESSIA MARCUZZI
A molti non piace. Io la trovo simpaticissima (e bellissima). Già dai tempi della Gialappa’s. Ogni suo intervento e ospitata suona come una ventata d’aria fresca in questo show da Regime e piagnistei.

L’ESCLUSIONE DI FEDEZ DALLA TOP 3
Già l’essere arrivato nei primi cinque, escludendo Noemi e Giorgia, risulta una bestemmia.
Ma quanto ho urlato di gioia per la sua esclusione dai primi tre non si può spiegare.
Ribadisco un concetto: canzone anche bella, ma presenza scenica inesistente, incoerenza del personaggio e mancanza di stile/personalità non me lo fanno proprio scendere.

 Lucio Corsi
Secondo in classifica, secondo anche nel mio cuore (prima Noemi).
Questo Festival mi ha fatto conoscere un artista completo, puro, dall’animo buono. E sono convinto sia solo l’inizio di un lungo percorso.

FLOP

LA CLASSIFICA
Una classifica che non rende giustizia praticamente a nessuno. È stata l’ode alla mediocrità, alle canzoni da Radio e tormentoni estivi.
L’esclusione di Giorgia dalla top 5 la ciliegina sulla torta del Festival dell’Ipocrisia.

CARLO CONTI (di nuovo)
Non ce la fa. Neanche nella serata Finale riesce a sciogliersi e togliersi la veste del Presentatore austero e cinico.
Non una battuta, non una parola fuori posto, non un momento comico: tutto perfettamente in ordine. Tutto perfettamente monotono. Tutto perfettamente dimenticabile.

SIMONE CRISTICCHI
Ok, un bel testo. Ok, un bel messaggio.
Ma non doveva essere una canzone dedicata alla madre malata di Alzheimer? Come mai allora non è neanche stata scritta solo da lui ma a quattro mani?
Per di più, un brano che sapeva più di monologo che di canzone, insomma non proprio l’ideale per il Festival della Musica Italiana.

UN CAFFÈ SOSPESO
Il caffè sospeso di oggi è un po’ sentimentale.
Un caffè sospeso come da vera tradizione Napoletana.
Grazie al mio Direttore per avermi dato l’opportunità di scrivere di Sanremo in assoluta
libertà ed autonomia.
Grazie a Voi che avete scelto di leggermi, e quindi di accompagnarmi, durante queste cinque serate e di commentare insieme a me il Festival.
Sanremo resta, a mio avviso, un prodotto televisivo perfetto.
Ed ha ragione chi ne parla come “arma di distrazione di massa”. Lo è. Ma in un senso positivo.
La vita, tanto privata quanto quella raccontata dai Telegiornali, è così tanto piena di momenti di bellezza ed altrettanta fragilità che, all’interno di queste montagne russe, dei momenti di sana spensieratezza che mettono d’accordo tutti non possono fare altro che bene.
Ritrovarsi nelle “serate Sanremo” a casa di amici, commentare tutti insieme il programma, trasformarsi per cinque giorni in critici musicali, stilisti e produttori è sempre divertente.
Alla prossima, al prossimo Caffè.

La mia maestra alle Elementari diceva sempre la solita frase che a ogni ragazzo, un po’ svogliato e con la testa già proiettata al dopo, si dice: “suo figlio è intelligente, ma non si applica”. Ne ho fatto uno stile di vita. Studente di giurisprudenza presso la Federico II e di recitazione cinematografica in CinemaFiction. Appassionato di scrittura e di cinema. Scrivo opinioni, non richieste, su tutto ciò che a mio avviso merita di essere raccontato e discusso. Perché nella vita ho imparato che è sempre meglio avere un opinione che subire passivamente il corso delle cose.