“Non faccio allarmismo, se qualcuno lo dice lo denuncio. Quello che facciamo oggi farà in modo che le conseguenze del terremoto saranno minori”. Queste le parole del Capo del Dipartimento della Protezione Civile Prefetto Franco Gabrielli, il quale a Rende (Cs) ha espresso ai cronisti, “il rischio sismico in Italia come si sa è molto elevato e purtroppo i terremoti non si possono evitare ma sarebbe un bene prepararsi realmente a gestire gli eventi sismici”. ”I modi per affrontare eventi” -continua il Prefetto- “ sono due: il primo è la prevenzione strutturale cioè mettere in sicurezza gli edifici. I terremoti non hanno mai ucciso nessuno, quello che uccide sono le abitazioni e tutte quelle cose fatte dall’uomo e che si ritorcono contro l’uomo. Per fare questo servono tanti soldi e tempo, e oggi non abbiamo tanti soldi né tanto tempo anche se il Governo sta investendo sul dissesto idrogeologico e sulla sicurezza nelle scuole”. L’altra risposta è la prevenzione di Protezione civile che interseca un concetto fondamentale: la conoscenza. Se conosco i rischi so quale comportamento devo tenere. Il Prefetto è stato molto duro con quei Comuni che hanno fatto ”copia e incolla” sui piani di Protezione civile. ” I dati statistici parlano di un 35% di Comuni che non hanno un piano di protezione civile e di un 75% che lo hanno solo sulla carta. Molti dei piani, poi, sono sviluppati spesso in modo generico e senza tener conto dei rischi presenti sul territorio. A Casoria si sta provvedendo alla redazione di tale piano con incarico conferito ad un gruppo di tecnici del settore dei quali, sia chiaro, non si mette in dubbio la professionalità ma che non conoscono a fondo il nostro territorio. Questo è un dato non importante, forse, visto che l’amministrazione ha preferito dare tale mandato ad un team di professionisti esterni quando le Associazioni di Protezione Civile del territorio si erano rese disponibili per redigere tale documento, avendo tra i loro iscritti le professionalità adatte alla redazione di tale documento. Ci devono essere tutti i buoni motivi pensabili, altro punto dolente è che i piani di Protezione Civile per essere efficaci devono essere condivisi con la popolazione ma mi rendo conto che a Casoria è più comodo seguire l’onda della notizia giornaliera e non avere una cittadinanza responsabile è formata in caso di un evento sismico, ci auguriamo sempre che non si verifichino mai eventi del genere ma prevenire è sempre meglio!