RESISTENZA: lezioni di VITA per il FUTURO
“Chi crea è diverso da chi esegue, chi fa volontariamente una cosa èdifferente da chi vi è costretto, chi persegue un ideale costruttivo non è eguale a chi soddisfa un precetto legale. Nel secondo, potrà esistere volontà e determinazione, ma difficilmente entusiasmo”.Giorgio Bocca
In questa giornata, scrivere della Resistenza, potrebbe apparire mera nostalgia del passato o, peggio, uno sterile “combattimento” sulla carta:un ricordo sbiadito delle battaglie armate di settant’anni fa.
La questione è un’altra: capire dove dobbiamo andare a cercare, oggi più che mai,quella speranza, quel domani, quella storia, e con quali mezzi e con quali segni di riconoscimento. Resistenza, per le donne e per gli uomini di quel periodo, non significava passato, significava futuro ed è proprio il futuro quello di cui sentiamo l’assenza.Resistere oggi significa anche lottare contro le nuove forme di sfruttamento e prevaricazione, facendo rivivere i valori di giustizia e uguaglianza su cui si è fondata la Resistenza. Lottare per la tutela del proprio territorio, lottare per una vita svincolata dall’insicurezza, in cui il lavoro sia un diritto e non una minaccia, per la quale morire. Combattere per una società che consideri la libertà di movimento dei popoli e del sapere una ricchezza e non un rischio, un diritto e non un pericolo da controllare e reprimere. Resistere alla sbornia mediatica, resistere per trasformare e creare nuove realtà di giustizia e di pace, resistere per fidarsi degli uomini, anche quando la parzialità sembra vincere. Resistere significa avversare con la propria l’altrui forza; non lasciarsi smuovere o atterrare. Lottare per respirare, lottare per far valere i propri diritti, lottare per ciò in cui si crede, ribellarsi a chi lede diritti e democrazia.
Le nuove generazioni hanno solo un’esperienza indiretta dell’oscurità causata dall’ oppressione, ma verso di loro si ha il compito importante di far ricordare e trasmettere il significato di certi valori, raccontando le storie e le esperienze di tutti coloro che hanno dedicato la loro esistenza alla difesa della libertà.
La Liberazione, tanto duramente sofferta, ardentemente voluta, dolorosamente conquistata dai nostri nonni, ci ha regalato la possibilità di crescere e di formarci,in un Paese in cui i concetti di libertà civile e morale fossero radicati. Hanno combattuto 70 anni fa, l’hanno fatto per conquistare un’indipendenza: a noi, ora, il compito di mantenerla nel tempo. Per questo, hanno steso delle regole, la nostra Costituzione, la prima garanzia di indipendenza.Grazie a chi ha dato la vita per la libertà, oggi combattere è più semplice. Basta amare: se stessi e gli altri, il proprio lavoro e la propria Terra, come meravigliosamente espresso da Sant’Agostino con la frase: «Ama e fa ciò che vuoi». Ma il concetto d’amore di Sant’Agostino, come è noto, andava oltre: identificava l’amore con la conoscenza. Conosci, e dunque ama e fa ciò che vuoi. Ei libri sono ancora vettori di conoscenza, strumenti insostituibili e preziosiper renderci liberi e coscienti, anche quando la libertà viene sconfessata, anche dove le coscienze vengonoassopite.
E non c’è bisogno di imbracciare un fucile e spargere sangue, nel momento in cui siamo chiamati noi a dover fare resistenza. Resistere significa anche avere ben chiaro che persona siamo e in quale modo e in quale mondo vogliamo vivere.
La Resistenza fu e resterà, per sempre, la più grande lezione di umanità.