Con la sola eccezione di Doha, questa stagione (nonostante due semifinali che gridano vendetta) va presa e cestinata. A mente lucida tenteremo un’analisi più dettagliata e tecnica, ora basta sapere che mai come quest’anno, mi sono annoiato dinnanzi ad una partita del mio Napoli. Mai come quest’anno sono giunto a Juve-Napoli senza entusiasmo, e l’andamento della partita, con la solita squadra senza identità e ardore, ha accentuato la pigrizia della fantasia.
Eppure nonostante i nostri impavidi eroi (presidente, allenatore e giocatori) siano riusciti a farmi vivere la mia passione e il mio amore per i colori della mia città, con inaudita e innaturale indifferenza, vedere l’ennesimo scempio azzurro di una stagione balorda, ha amplificato oltremodo delusione, frustrazione e paura. L’unica nota lieta è che tra sette giorni tutto finirà.
Pagelle:
Andujar: Maggiore reattività sulla loro prima rete, ma sarebbe stato un miracolo… Voto 5
Britos: Voto 8 (Ovviamente, nonostante Morata l’abbia provocato, il suo è un gesto deprecabile e da condannare; però in una giornata simile, mi si consenta una valutazione che travalichi i confini del politically correct e della sportività perbenista)
Albiol: L’errore sul secondo gol è da dilettanti. Annata nera per l’ex blanco. Sul suo conto aveva ragione un mio amico (e collega) di fede bianconera. Voto 4
Ghoulam: Inizio a temere che anche il nordafricano sia stato sopravvalutato; magari in un contesto migliore, impara a crossare, impara a fare la cosa giusta al momento giusto, impara a difendere. Voto 4
Maggio: Tre anni di contratto, mi vengono i brividi. Tra i meno peggio nel pomeriggio savoiardo. Voto 5
David Lopez: Il gol, un quasi gol e solita legna. Voto 6+
Gargano: Almeno combatte, ma perde un’infinità di palloni. Voto 5+
Callejon: Perché debba giocare sempre è un mistero. Voto 4
Mertens: Tra i pochi a salvarsi, frizzante ma come spesso gli capita è poco concreto. Voto 6-
Insigne: Parte benino, poi si perde e sbaglia anche il rigore. Voto 5
Higuain: Se deve restare, serve recuperarlo; sia pronto a crescere e a sacrificarsi, altrimenti tanti saluti. Voto 4
Subentrati:
Gabbiadini: Riesce a dare un po’ di verve ad una squadra molle. Voto 6-
Hamsik: Ci mette un po’ di cuore. Voto 5.5
Jorginho: S.V.
Benitez: Stagione insufficiente, anche a Torino, primo tempo da dimenticare; meglio nella ripresa, ma serve a poco. Andrà via senza rimpianti, ma con la sensazione che abbia rappresentato una grossa occasione perduta, per colpa sua ma anche per responsabilità altrui.
Arbitro: Qualche giallo ai bianconeri nel primo tempo poteva esserci (Sturaro cammina su Mertens), un paio di contatti dubbi in area sabauda con protagonisti Ogbonna e Gabbiadini, uno in area partenopea con Morata-Maggio. I due rigori fischiati sono ineccepibili. Voto 5+
Juve: A) Non amo la responsabilità oggettiva e sono contro la chiusura di un settore o di uno stadio (assurdo far pagare a tanti innocenti le colpe di pochi individuabili delinquenti); eppure la doppia (prima con il Cagliari e poi con il Napoli) sospensione della condanna ai danni della curva Sud, dopo i fatti del derby di Torino, non appare una scelta limpidissima e felicissima. B) Al Napoli conveniva giocare oggi e non lunedì, con la squadra piemontese ‘stanca’ per la finale di Coppa Italia giocata e vinta, lo scorso mercoledì, eppure la contemporaneità con il derby capitolino doveva rappresentare una prassi normale. La società che nel suo logo ha la Mole Antonelliana, simbolo di Torino, ha detto no: c’era una festa organizzata e dei tifosi da tutelare. La Lega (che ha consentito allo spostamento del derby romano da domenica a lunedì) ha taciuto, scegliendo di non rovinare la festa scudetto ai tifosi della squadra più forte d’Italia e non la regolarità del campionato. C) Significativa la coreografia per ricordare i 39 morti nella tragica notte dell‘Heysel, peccato che strida un pizzico con qualche coro che anche oggi si è udito. D) Qualcuno infine mi spieghi Parma-Juve 1-0. P.S. Quando si va a Torino, ci si attrezzi con carta e penna e si prendano tanti tanti appunti, c’è molto, ma proprio molto da imparare. Se non avessi una fede calcistica particolarmente accentuata e un leggerissimo odio sportivo verso le squadre strisciate, e se fossi un calciatore di un certo livello, giocare in questa società potrebbe rappresentare uno dei massimi obiettivi professionali, per vincere ma anche e soprattutto per crescere.
Lunedì con il derby si chiuderà, salvo vittoria della Roma, la stagione azzurra. In caso di pari, abbiamo almeno la decenza di non parlare di biscotto, rimbocchiamoci le maniche e riprendiamoci il nostro Napoli (unica squadra italiana dove avrei giocato se fossi nato buon calciatore!).