Si sono dati appuntamento in Piazza Carignano, in un affollato sabato pomeriggio torinese, i seguaci della “chiesa pastafariana”.
“Noi portiamo in piazza la nostra idea di tolleranza e libertà e manifestiamo per i diritti civili di tutti” ha spiegato Alessandro Giustetto, uno degli organizzatori dell’iniziativa “La nostra è una risposta allegra e pacifica a chi cerca di opporsi a questi diritti”.
Si oppongono, i pastafariani, alle “sentinelle in piedi” che, in questi mesi, in diverse città italiane hanno manifestato contro il ddl Scalfarotto e a difesa della “famiglia tradizionale”, opponendosi alle unioni omosessuali
Oltre ai pastafariani torinesi, è sceso in piazza anche Giampietro Bellotti, il “nazista dell’lllinois”, diventato famoso come anti “sentinella in piedi” dopo aver partecipato all’iniziativa dei gruppi cattolici a Bergamo di ottobre.
La manifestazione ha suscitato la curiosità di torinesi e turisti che si sono fermati per scattare foto e chiedere informazioni. E lo spirito della manifestazione è tutto nelle parole di Rossella De Bianchi, splendida sotto il suo scolapasta rosso: “È stato divertente ed emozionante stare con persone che amano la vita in tutte le sue varianti. Spero che tutti coloro i quali si sono fermati a chiedere “Ma chi siete? Perchè siete qui?” e poi hanno aperto la bocca in segno di stupore, questa mattina si siano svegliati con una nuova “finestrella” nella loro mente”.
Ed è negli occhi dei bambini, anche loro con scolapasta, che ieri erano in piazza, con le loro famiglie, quelle tradizionali, dei single, delle coppie omo ed etero, delle nonne e dei ragazzi.
Perché ciò che mina la serenità delle famiglie e delle persone, non può essere l’amore tra due uomini o due donne, che vogliono semplicemente vivere la propria storia liberamente.Ciò che distrugge la famiglia è da ricercare nella mancanza di lavoro e di politiche sociali adeguate.
E la scelta di difendere noi stessi e le persone che amiamo dal degrado va fatta in cabina elettorale. Ma certo, è molto più difficile. Più semplice, invece fomentare l’intolleranza verso la coppia omosessuale che vive tranquillamente al piano sotto casa nostra.