Non è solo per una questione di evoluzione della specie che andiamo in vacanza. Non è solo perché lo fanno gli altri e non è neanche perché vogliamo farlo, è perché ne sentiamo veramente il bisogno. Si, ma perché ? Da cosa veramente andiamo in vacanza o da chi? Un secolo fa leggevo da qualche parte che un tizio, di cui non ricordo il nome, ma molto molto famoso non era mai andato in vacanza. La prima considerazione che mi venne da fare era che dovesse essere proprio uno sciocco, perché non sapeva cosa si perdeva. La verità era che non ne aveva bisogno. Facciamo delle considerazioni a seconda di ciò che per noi è importante in un dato momento storico, poi il tempo passa e se Dio vuole cambiamo anche opinione. Oppure può accadere che certe domande non ce le facciamo e andiamo avanti così in automatico, come su un binario che ci indica la strada, senza dover fare alcuno sforzo. Neanche la crisi economica ferma l’andare in vacanza, di certo non tutti facciamo le medesime cose, ma tutti o quasi abbiamo bisogno di staccare la spina. Quasi che fosse l’unico momento dove abbiamo la giustificazione per non essere disponibili. Le vacanze regalano la negazione della disponibilità, corredata dalla mancanza del senso di colpa. La vacanza regala la libertà leggera di non esserci per forza. La vacanza ci dona il potere di fare quello che vogliamo per noi stessi, senza manco dover trovare una scusa. Meglio non far leggere queste considerazioni a chi confeziona pacchetti vacanze, altrimenti addio sconti. Sulla scorta di tali premesse credo che tutti o quasi, solo perché le generalizzazioni non mi piacciono, possiamo farne davvero a meno, rivisitando il nostro modo di considerarci nel mondo. Quotidianamente dobbiamo essere presenti, scandiamo la giornata con ritmi convulsi, perché crediamo solo così di essere a posto con la coscienza o per dovere o anche forse perché se no sembra brutto o solo perché non si fa. Tutto questo uno per tutti, ma proprio tutti tutti, ci fa dimenticanticare qualcuno. Quel qualcuno si sfinisce per la mancata considerazione e lo stress bussa alla porta o del cuore o dello stomaco. Un po’ quello che accade a tante persone in prossimità della pensione, si ammalano e non possono godersi la Vacanza della vita. Quel qualcuno che ci porta l’emicrania o la psoriasi o l’ulcera o la sciatica e tanto altro è l’unico che non è stato considerato e che, attraverso l’unico strumento che ha, urla per farsi ascoltare. Quel qualcuno siamo noi, per servirci. Possiamo davvero fare a meno delle vacanze se al momento giusto andiamo in vacanza da noi, concedendoci del tempo che non consenta a nessuno di telefonare, di bussare, di chiamare, di considerarci disponibili, in una parola di farsi la vacanza dentro la nostra vita. Ora le opzioni sono due : vacanza da noi o noi la vacanza del mondo? Basta scegliere non mi sembra una cosa tanto difficile. Certo non per tutti dev’essere una cosa settimanale o mensile o semestrale, ognuno però sa o dovrebbe cominciare a vedere e a considerare qual è il tempo della vacanza da se, perché magari andare tutti insieme nel medesimo momento, potrebbe essere troppo costoso per qualcuno. Buona vacanza da voi, a tutti tutti, ma davvero tutti.