Tanto tuonò che piovve sull’ amministrazione guidata dal cardiologo Enzo Carfora. In questo giorno particolare per la nostra città ci piacerebbe parlare d’altro ma tant’è! Ieri le dimissioni di 13 consiglieri comunali, firmate nelle mani del Notaio Di Transo, hanno di fatto consegnato le chiavi della città al Commissario Prefettizio.
Non abbiamo pregiudizi, viviamo ed amiamo la nostra città (nonostante la sua innegabile bruttezza), la nostra maggiore aspirazione sarebbe quella di commentare la pedonalizzazione e la riqualificazione del Borgo San Mauro, i progetti per assicurare maggiore sicurezza ai cittadini, i tavoli aperti a tutti sulle annose questioni delle arre dismesse, la bonifica urbana delle periferie, la sicurezza dei plessi scolastici e lo sviluppo complessivo della città.
Fin dal suo insediamento, quest’amministrazione ha registrato battute di arresto e diatribe politiche che nulla avevano a che fare con lo sviluppo della città. Casoria da tempo appare come un ring dove si consumano scontri violenti tra bande avverse.
In questa chiusura triste del sipario ci sono naturalmente vinti e vincitori. Attori protagonisti e squallide comparse, professionisti del cambio di casacca e premi Oscar della faccia tosta.
Restano sul tavolo una serie infinita di interrogativi senza risposta. Perchè il Partito Democratico, da sempre fiero rivale del Sindaco Carfora e della sua giunta, non ha firmato la sfiducia dal notaio? La cosa appare strana e poco comprensibile, tanto più che dal Notaio Di Transo c’era il consigliere Raffaele Bene, da poco approdato ufficialmente alla corte del Pd e da sempre vicino alle posizioni del consigliere regionale Marrazzo. Ed ancora: perché una parte dell’opposizione non ha partecipato alla “sfiducia” al Sindaco dopo aver per mesi interminabili messo a nudo le lacune di questa amministrazione e le sue reiterate contraddizioni?
La storiella del “facciamo un favore a Casillo” mi sembra rancida e senza costrutto. Se ritengo che un Sindaco rappresenti il male della mia città, se contesto il suo operato anche quando va al bagno, se lo accuso con atti e denunce, non posso, poi, sottrarmi al dovere morale e politico di mandarlo a casa.
Non importa chi sia il mio compagno di viaggio, machiavellicamente devo raggiungere l’obiettivo, senza se e senza ma. A meno che non sia terrorizzato dall’idea di finire il campionato “senza Maglietta” e sedere tristemente in tribuna con una durissima campagna elettorale che intanto si profila all’orizzonte.
“Non lo sapevamo” è una panzana che farebbero meglio a non tirare in ballo. Offenderebbero le migliaia di cittadini che in queste ore si stanno facendo un’idea della questione… Risparmiateci almeno questo.