Dopo l’ennesimo servizio di “Striscia la notizia” su Napoli, questa volta sui servizi pubblici nella nostra città, il giovane scrittore napoletano Luca Delgado scrive a Luca Abete, inviato del programma satirico di Mediaset. E il suo post fa il giro del web e diventa virale, soprattutto tra i napoletani, che difendono, ogni giorno, la propria città.
Ve lo riportiamo integralmente:
“Caro Luca Abete,
forse ti ricorderai di me. Sono quello che un po’ di tempo fa raccontò cosa ci fosse dietro quel servizio sul casco girato a Napoli. Il tuo staff mi contattò dicendomi che non era molto carino quello che facevo, io risposi che dovevano semplicemente dirmi quale fosse la verità. Non ho mai ricevuto risposta.
Per chi non ricordasse la vicenda, lo staff di Striscia chiedeva ad alcuni napoletani in moto CON il casco, di toglierselo mentre erano alla guida, perché avrebbero contribuito a “sensibilizzare” sulla questione della sicurezza. Così il servizio andò in onda e la tua trasmissione mostrò quei napoletani senza casco, ai quali avevate chiesto di toglierlo. Una cosa montata ad arte per infangare ancora una volta la nostra città. Per chi avesse voglia di leggere tutta la storia, bene questi sono i link.
Ora, ho guardato come tanti il servizio su quelle persone che nella stazione di Montesanto (ce l’avete proprio a morte con le stazioni di Napoli, tu e i tanti paladini della giustizia come Giletti) si infilavano dietro i passeggeri muniti di biglietto per evitare di pagare. Una cosa che ho visto fare a Milano, a Roma, a Londra, a New York, a Los Angeles, a Parigi, a Budapest, a Berlino, a Dublino, a Monaco e a Napoli appunto. Dio mio che scoop il tuo!
Vedi, quel tizio che ti gridava contro, dicendo che ne abbiamo le scatole piene ha perfettamente ragione. Non sono d’accordo con lui sull’accostamento a Saviano, le inchieste sulla camorra sono ben altra cosa, sia chiaro.
Ma quell’uomo ha ragione, davvero non ne possiamo più. Alimenti un’immagine stereotipata del napoletano “furbo” che noi stessi napoletani combattiamo tutti i giorni.
Ti guadagni lo stipendio mettendoti in giro a raccontare cose che accadono in tutte le metropoli del mondo, spacciandole come super scoop di questa ceppa. A Londra hanno calcolato che ogni giorno fermano 190 persone perché provano a passare senza biglietto, e queste sono solo quelle che fermano. Sai cosa hanno fatto i giornalisti, quelli seri? Sono andati a parlare con i responsabili dei trasporti, chiedendo spiegazioni sulla mancanza dei controlli. Perché caro Abete, il problema è che i furbi ci sono in tutto il mondo, non solo a Napoli. A Londra infatti, non è che hanno sparato ai furbi: dopo la denuncia hanno potenziato i controlli ed hanno progettato un nuovo tipo di tornello (guardati un servizio fatto per bene come quello che segue, un servizio fatto da giornalisti che davvero affrontano i problemi. È in inglese, non so se lo parli, ma c’è questa cosa fastidiosa che in Inghilterra non parlano l’italiano https://www.youtube.com/watch?v=3nCsNG8YlaA).
Allora tu che ami Napoli (pernacchia di Eduardo) perché non sei andato a parlare con i responsabili di quella Ferrovia (EAV), che già da qualche anno per colpa delle nostre amministrazioni REGIONALI versa in uno stato pietoso, con corse dimezzate, treni fatiscenti e servizi scadenti? Senza parlare del personale ridotto e che veniva pagato spesso in ritardo? Tu che difendi Napoli (seconda pernacchia di Eduardo), perché non te la prendi con chi di dovere che dovrebbe assumere più persone per i controlli? Io quei napoletani che non pagano il biglietto li disprezzo, come disprezzo i londinesi, i tedeschi e i parigini che lo fanno, perché disprezzo i furbi o presunti tali a prescindere. Se davvero hai a cuore la nostra città (terza pernacchia di Eduardo), perché non provi a fare un servizio su come aumentare i controlli anziché dire che a Napoli abbiamo inventato uno stratagemma che tu chiami “trenino”, che invece esiste in tutto il mondo? Forse perché è più facile mettersi lì con il telefonino come un ragazzino senza affrontare il problema alla radice (ironico per un Abete)? Forse perché faresti meno ascolti? Lo vedi allora che vuoi fare il furbo pure tu?”