Napoli – Milan 1-1
Reina: Ancora una volta si conferma la legge: un tiro un gol. Voto 5.5
Hysaj: Spinge poco, limita per quanto possibile Bonaventura, salvo in un’occasione che ci è fatale. Voto 5.5
Ghoulam: Impreciso in fase propositiva, spesso in confusione. Voto 5.5
Koulibaly: Solita prova di spessore ma ancora una volta collabora alla rete avversaria. Voto 5.5
Albiol: Non fa danni. Voto 6
Hamsik: Sbaglia tanto, troppo, da lui si deve chiedere di più. Appare stanco. Voto 5.5
Allan: Dinamismo solito ma anche lui in leggero affanno. Voto 6-
Jorginho: Il migliore della mediana, nel primo tempo piace di più. Voto 6
Callejon: Anche lo spagnolo partecipa alla frittata che ci costa due punti, meno presente del solito anche in fase offensiva. Voto 5.5
Insigne: Il gol con deviazione e poco altro. Voto 6+
Higuain: Combatte ma non è in giornata. Voto 5.5
Subentrati:
Mertens: Qual palo grida vendetta, poi solito fumo. Voto 5.5
Gabbiadini: Poteva entrare prima. Voto S.V.
El Kaddouri: Come contro la Roma capita sui suoi piedi la palla dei tre punti, come contro la Roma spreca il match point. Voto S.V.
Sarri: Non è un Napoli brillante, ma la vittoria era ampiamente meritata. La squadra per 40 minuti ha letteralmente schiacciato i rossoneri nella loro metacampo, trovato il vantaggio non ha però saputo gestirlo.
Nella ripresa il palo di Mertens e l’occasione finale di El Kaddouri, poi tanto possesso palla sterile, troppi errori di impostazione, poca convinzione e scarsa lucidità in tutti i suoi singoli, soprattutto nei perni principali.
Difficile criticare una squadra che sta facendo un campionato sontuoso, soprattutto considerando le aspettative di inizio stagione e una rosa maledettamente e colpevolmente ridotta, difficile criticare una squadra che anche oggi pur senza magnificare, pur se messa in difficoltà dall’atteggiamento rinunciatario del Milan, ha comunque fatto registrare un dominio assoluto.
La buonasorte non ci arride in questo periodo, certo abbandonarci nel momento topico non è proprio carino e ‘corretto’ da parte sua.
È pur vero però che una squadra per essere vincente, non può e non deve gettar al vento due punti non riuscendo a gestire un vantaggio inseguito per 40 minuti e mandato all’aria dopo tre giri di lancette e a pochi secondi dal duplice fischio.
Ci ripeterem(m)o per l’ennesima volta: rosa incompleta, carattere e mentalità a sprazzi, penuria di cattiveria agonistica, di ardore, di mordente. Nel finale di gara non si è avuta quella foga, quella brama di successo che era lecito attendersi, mai sullo stadio si è avvertita la sensazione di voler/poter vincere.
Manca la capacità di arrivare al gol in modo sporco, rocambolesco, i centrocampisti non tirano, manca l’aspetto decisivo in momenti (e partite) come questi: vincere creando l’episodio favorevole, e se hai la capacità/fortuna di trovarlo non puoi dissiparlo dopo pochi minuti.
Arbitro: Se in campo c’è una squadra che prova a giocare a calcio e un’altra che bada sostanzialmente a non subire, è evidente che un arbitraggio all’inglese favorirà la seconda. In Italia, gli arbitri in gare di un certo ‘peso’ preferiscono fischiare poco, non credo che la scelta sia dettata dalla volontà di favorire lo spettacolo (questo potrebbe aversi se ambedue le squadre provano a esprimere un gioco, vedi il primo tempo di Villarreal), quanto dalla paura di sbagliare. Una scelta che ribadiamo in questo momento non agevola le squadre che tendono a proporre una propria idea di calcio e non barricate, quindi nel caso di questo monday-night il Napoli.
Ancor peggio quando poi questo metro di giudizio viene abbandonato per fermare almeno due potenziali pericolose ripartenze partenopee.
Il loro pari nasce da un mancato fischio per un plateale fallo di Bonaventura su Allan.
Lo stesso esterno rossonero, il migliore in campo, andava espulso: già ammonito l’ex bergamasco si è reso autore di reciproche scorrettezze con Callejon, entrambi meritavano il giallo, per il giocatore meneghino sarebbe stato il secondo. Distribuisce male i cartellini e consente agli ambrosiani troppe perdite di tempo. Voto 5
Milan: Democraticamente sceglie di trasformarsi in un Carpi qualsiasi e non giocare, nonostante una rosa di tutto rispetto, basti pensare che nel secondo tempo sono entrati Menez, Bertolacci (mister 25 milioni) e Balotelli. Ci sta.
Non ci stanno i commenti post gara, i titoloni dei giornali sportivi nazionali.
‘Bel Milan’ e ‘Milan Top’ sono un’offesa all’intelligenza degli amanti del calcio, sono un’offesa al grande Milan ‘orange’ di Sacchi, al Milan di Capello e per restare ai tempi più relativamente recenti al Milan di Ibra. ‘Questi Milan’ che hanno vinto tutto in Italia e in Europa, di certo non avrebbero annoverato tra gli ammoniti al San Paolo di Napoli, il proprio portiere per perdita di tempo sul punteggio di parità.
I tempi cambiano, le gerarchie pallonare faticosamente (ed illusoriamente) mutano, ma certa carta stracciata, certa stampa pilotata ed asservita con i suoi feudi fisicamente, finanziariamente, culturalmente baricentrata al di sopra della linea gotica, non cambia mai.