- di Marco Capparone
Sarà vero che in pochi sentono la mancanza della politica a Casoria dopo lo scioglimento del consiglio Comunale avvenuto in quel di settembre, ma quando ascoltiamo storie del genere capiamo perché i cittadini sono sempre più disillusi nei confronti della politica stessa. Sia chiaro la speranza è sempre l’ultima a morire e c’è bisogno di sperare che nella nostra città ci siano persone che si avvicinino alla cosa pubblica e ne facciano parte, se poi queste persone lo fanno con lo spirito che si confà ad un buon amministratore allora che ben venga. Fatta questa premessa, dobbiamo raccontare dell’ennesimo episodio che si sta consumando nella nostra città, episodio che se fosse confermato avrebbe tutti i contorni dell’ennesima querelle di paesino di campagna (Casoria come è noto è fra le prime città della Campania).
Da bene informati di Piazza Cirillo abbiamo appreso che la commissione elettorale, che nonostante lo scioglimento permane in carica, vorrebbe che la scelta degli scrutatori nei seggi per le prossime elezioni avvenisse per spartizione. In pratica ogni componente coopterebbe amici e simpatizzanti, il tutto senza nessuna valutazione e soprattutto senza un minimo di democrazia. Anche negli anni scorsi c’era stata bagarre su questo tema, tanto è vero che poi dopo le pressioni mediatiche e qualche interrogazione consiliare si era poi optati per il sorteggio. Il Prefetto Riccio sembrerebbe però stoppare le intenzioni degli ex consiglieri e vorrebbe imporre la sua decisione, ossia quella del sorteggio pubblico, vedremo chi la spunterà. Confidiamo nella determinazione del Commissario Prefettizio, auspicando che la sua volontà possa prevalere in modo da evitare l’ennesimo brutto segnale alla città, magari dando speranza a tanti giovani che non essendo “amici di” potranno comunque avere la possibilità di essere scelti.