Le nostre eccellenze culinarie hanno saggiato tanti palati e sono entrate nella storia del cinema e della letteratura per tanti motivi.
Gli ingredienti principali della fortuna alimentare campana partono dalla pasta, attraversano formaggi e latticini passando per la pizza, il caffè e i vini.
A Napoli in fatto di pasta si è molto esigenti, come lo si è per tutti quegli alimenti che per i napoletani sono indiscutibili e immancabili a tavola. Ci sono diverse varietà e quella più famosa è sicuramente la pasta di Gragnano.Qui a partire dal XVI secolo comparirono i primi pastifici a conduzione familiare complice anche le favorevoli condizioni climatiche che ne favorivano l’essicazione.
La pasta di Gragnano venne celebrata da tanti scrittori e poeti diventando la città dei maccheroni.
Nella cucina napoletana un elemento che non può mai mancare è poi la mozzarella.
Noi napoletani siamo molto esigenti a riguardo. Lo stesso Totò nel famosissimo film “Miseria e Nobiltà” spiegava ‘Ti fai dare mezzo chilo di mozzarella di Aversa, freschissima! Assicurati che sia buona: pigliala con due dita, premi la mozzarella, se cola il latte te la pigli, se no desisti’.
E’ considerata la regina della cucina mediterranea vista la sua qualità e il suo pregio.
Secondo alcuni Aversa sarebbe la patria della mozzarella. Qui ancora oggi sono in attivo tantissimi caseifici nei quali si produce e si vende la famosa mozzarella aversana che ha ricevuto a partire dagli anni Novanta il riconoscimento DOP – la denominazione di origine protetta.
Se consideriamo poi il culto della pizza che vige a Napoli apriamo una parentesi abbastanza eloquente.
A Napoli la commistione tra mozzarella, pomodoro, pasta e basilico non è un insieme messo così, è arte.Vanta ingredienti che a livello mondiale sono eccellenze gastronomiche e forse tra questi ingredienti ne va aggiunto un altro.
Antonio Pace, presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana disse infatti una cosa che è molto condivisibile. “La pizza napoletana non ha inventori, non ha padri, né padroni, ma è il frutto del genio del popolo napoletano”.Qualche giorno fa Verona è stata protagonista di OperaWine, evento premier del Vinitaly che dà la possibilità di conoscere 100 produttori di vini italiani selezionati dalla pubblicazione americana.
Anche quest’anno è stata svelata la classifica di Wine Spectator, la top list dei migliori vini italiani e la Campania si posizione in classifica con ben quattro vini.
In questo piccolo resoconto enogastronomico non poteva mancare un altro MUST campano. Eduardo De Filippo diceva “Io, per esempio, a tutto rinuncerei tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatta dopo mangiato. E me la devo fare io stesso, con mani.”
Il caffè a Napoli è un’icona. Circolano tante leggende intorno al segreto del caffè napoletano. L’acqua, la caffettiera, la miscela. Ma molti ricercano il segreto del caffè in un rito più antropologico che propriamente gastronomico.
Probabilmente il segreto del caffè è il napoletano stesso.