Le montagne piemontesi volevano il loro eroe e Torino lo ha portato oggi in trionfo in mezza ad una folla davvero incredibile: Vincenzo Nibali vince il 99° Giro d’Italia.
Sì, proprio lui e nessuno ci avrebbe scommesso, soprattutto dopo la quindicesima tappa, quella della cronoscalata dell’Alpe Siusi. Una tappa calvario per il siciliano che al traguardo è 25° con 2’10” di ritardo dal vincitore. Alexander Foliforov. E tra lo Squalo e la maglia rosa, l’olandese Steven Kruijswijk si apre un abisso. Per tutti, ormai, Nibali è fuori dai giochi.
Invece arriva la penultima tappa, arrivano le montagne piemontesi e lo Squalo si scatena in salita e recupera il margine che lo divide dal colombiano Esteban Chaves vincendo a Sant’Anna di Vinadio davanti ad un pubblico urlante.
Ed ecco l’emozione della tappa finale: partenza da Cuneo e arrivo a Torino. 163 km di cui gli ultimi 60 sul circuito cittadino del capoluogo piemontese da ripetere otto volte con una breve salita. L’attesa è tanta e i tifosi si preparano ad accogliere il siciliano. Gli applausi sono per tutti, come è giusto che sia, durante il passaggio, ma che urla quando arriva la maglia rosa: canti, tifo, euforia malgrado la pioggia che minaccia. Nessuno si muove, lo vogliono veder passare otto volte ed emozionarsi, fino alle lacrime, otto volte e applaudendo fino a sbucciarsi le mani.
Il giro si chiude così: un Nibali raggiante che alza, sotto il cielo di Torino, il Trofeo Senza Fine assegnato al vincitore del Giro d’Italia. “E’ la vittoria più bella, non ci credevo nemmeno io. Merito di un grande gioco di squadra”.
Non ci credevamo, no. Ma lo abbiamo tanto sognato.
(photo: Paolo Pavan)