Cara Signora Lorenzin,
mi perdonerà, ma a chiamarla Ministro proprio non riesco.
Ha dormito bene? Ieri deve essere stata una giornata pesante: tutti quei piccoli neuroni impegnati a cercare di capire come mai la sua splendida iniziativa del Fertility day (ma chi lo ha coniato il nome?) abbia suscitato tante polemiche. Leggevo, infatti, che lei e i suoi collaboratori vi dite stupiti del fatto che il popolo italiano non abbia esultato davanti a tutto questo impegno nel cercare di rendere fertile e pieno di giovani piccoli italiani il nostro amato e glorioso Paese.
In effetti, mi sono stupita anche io. Piacevolmente stupita, direi. Mi sono un po’ ricreduta sui miei concittadini. Le sembrerà strano, Lorenzin, ma oltre agli organi riproduttivi, siamo forniti pure di materia grigia. E subito, il pensiero degli italiani è andato ai preoccupanti dati sulla disoccupazione; lei li ha letti? Ne era a conoscenza? O nel fantastico mondo dei Mini Pony le brutte notizie non arrivano? Le conviene informarsi meglio. Potrebbe tornarle utile la prossima volta che una brillante idea (che poi, per ‘ste cose ci siamo già passati) le sfiora la testolina.
Ma, a parte aver completamente tralasciato la grave crisi lavorativa in cui versa l’Italia, lei ha scordato la libertà: la personale scelta che spetta ad ogni essere umano, anche se affermato professionalmente ed economicamente, di non avere figli. Di decidere di far altro, senza per questo essere considerato un egoista o un cittadino di serie B. La mia fertilità è un bene mio, non un bene comune come lei vuol far credere. Ed io ne posso e, soprattutto, ne voglio disporre come preferisco,
AI giovani, cara Lorenzin, va insegnato a mangiare sano, a non abusare di alcool, a stare lontano dalla droga, ma non per essere “la culla del futuro” per gli elettori di domani, ma per essere degli adulti sani. E vanno spinti ed aiutati a studiare, a lavorare, a fare esperienze che li facciano crescere culturalmente e li rendano davvero liberi e consapevoli di scegliere se diventare genitori o meno.
Le do un consiglio, Lorenzin: lasci il lavoro a chi sa quel che serve per migliorare la salute degli italiani e chieda di diventare amministratrice de “I consigli delle mamme”, sarà amatissima.