Tecnologia e comunicazione. Quando questi due strumenti si accostano per un fine educativo risultano sempre un’accoppiata vincente.
Lo ha dimostrato in questi mesi il progetto di Radio Immaginaria – la prima radio in Europa completamente autogestita da adolescenti – che in collaborazione con Radio24 ha lanciato la nuova rubrica “CacciaBulli” che ha delle dinamiche molto interessanti.
Vittime e carnefici allo stesso banco e davanti ad uno stesso microfono.
Si raccontano storie, colpe e ragioni dando voce a ragazzi che in altra maniera non potrebbero essere ascoltati.
E’ uno strumento che ha molto potere e che si dà come scopo quello di toglierlo a chi ne abusa.
Ai microfoni di radio Immaginaria è l’adolescenza che prende voce, le difficoltà a scuola, in famiglia, gli amori e le difficoltà con quelli che apparentemente sembrano i più forti.
La rubrica “CacciaBulli” è andata in onda per 4 mesi, gli episodi possono ancora essere ascoltati in rete ma il tema del bullismo viene più volte affrontata alla webradio.
Sono temi molto cari ai ragazzi di quell’età che di storie di questo tipo ne hanno da raccontare a bizzeffe.
La particolarità di questo progetto sta tutta nell’intento.
Probabilmente per la prima volta qualcosa che viene visto solo nel mondo degli adulti può essere ridimensionato in quello dei più piccoli e gestito a loro misura. Non ci sono più le parole degli adulti a tradurre i sentimenti e le vicende dei ragazzi, è la loro voce a dar voce ai problemi degli adolescenti.
La sede della webradio è vicino Bologna, a Castel Guelfo.
Degli imprenditori hanno finanziato questo progetto aiutando la ristrutturazione dell’edificio.
I ragazzi hanno lavorato sulla piattaforma, organizzato il palinsesto con gli episodi da mandare in onda e continuamente sfornano delle trovate geniali come quella del “processo al bullo” andata in onda il 10 e 11 settembre. Con l’aiuto di un avvocato hanno studiato come funziona un processo e l’hanno riprodotto davanti ai microfoni.
Questi sono i progetti che stimolano l’immaginazione di un adolescente. Un’immaginazione che guarda al futuro e che rivela la bellezza dell’arte della comunicazione.
Radio Immaginaria ha un po’ questo scopo e il suo nome lo deve al regista Michele Ferrari che sfidò i ragazzi a lanciarsi nel mondo della comunicazione per scoprire un nuovo futuro.
Fornì un assist vincente.