E’ notizia delle scorse ore la stipula di un protocollo di intesa tra la società Casoriambiente Spa e l’Arci Napoli, che si occupa dell’ospitalità dei migranti sul nostro territorio. Dalla prossima settimana 8 giovani rifugiati saranno inseriti nelle periferie di Casoria in ausilio ai servizi di pulizia e manutenzione del verde pubblico. Lo Spraar, il sistema nazionale per la protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, ha attivato infatti, attraverso un progetto ministeriale, una serie di tirocini formativi e di inserimento per gli extracomunitari ospitati dai servizi di pubblica utilità in tutto il territorio nazionale. Casoria è la seconda città della provincia di Napoli, dopo Scisciano, che ha aderito a questa importante iniziativa.
Nessun esborso dalle casse comunali, i migranti lavoratori riceveranno un rimborso da Arci Napoli, grazie all’attivazione di finanziamenti statali.
“Non ci sarà alcun finanziamento da parte del Comune di Casoria per quest’esperienza, le risorse sono ministeriali e riservate esclusivamente ad attività svolte da persone immigrate ospitate in Italia perché a rischio nei loro paesi di origine”, ha evidenziato il Primo Cittadino Pasquale Fuccio in una nota diramata nella giornata di ieri. “Tenere la città pulita è una delle priorità della nostra azione di governo. Sono certo che la nostra comunità apprezzerà l’incremento dei servizi di pulizia nelle strade comunali della periferia e si dimostrerà accogliente e solidale verso chi è qui per scampare ad una guerra o a minacce serissime ed ora vuole ricambiare in modo fattivo la solidarietà italiana“.
Queste dichiarazioni non sono però bastate a placare la bufera scaturita sui social network. Già dal pomeriggio di ieri, infatti, quando si è diffusa la notizia, decine di cittadini, su alcuni dei più seguiti gruppi casoriani, hanno accusato l’Amministrazione di dare lavoro agli immigrati non preoccupandosi della situazione di precarietà e di mancanza di lavoro in cui versano tanti cittadini casoriani. Botta e risposta tra diversi gli utenti dei social divisi tra i sostenitori di questa iniziativa e coloro che, chiaramente male informati, hanno addirittura inneggiato alla protesta in pubblica piazza. La questione è molto più semplice di quanto si pensi: gli immigrati non saranno assunti dalla società in-house ma impiegati per un periodo di due mesi in un progetto di integrazione nella comunità, che (una volta tanto!) non comporterà spese per un Comune già piuttosto scarso quanto a risorse finanziarie e che offrirà un servizio di maggiore decoro e pulizia alla collettività.
Per fare maggiore chiarezza abbiamo contattato l’Avv. Antonio Capasso, interfaccia tra l’Arci Napoli e il Comune di Casoria per questo progetto: “Si tratta di una iniziativa di ospitalità per uno stage formativo a favore di 8 ragazzi immigrati che abbiamo accolto con grande piacere ed entusiasmo. La durata del progetto è bimestrale, e stiamo lavorando per chiudere una convenzione quadro con l’Arci Napoli, cosi da poter offrire questa opportunità anche ad altri ragazzi nei prossimi mesi. I giovani coinvolti percepiranno, attraverso fondi ministeriali che non prevedono alcuna esposizione economica da parte dell’Ente Comunale un compenso di 800 euro per il bimestre e lavoreranno per lo spazzamento cittadino dalle 5 alle 10 del mattino, guidati dal nostro coordinatore operativo”.