Su un certo numero di treni regionali ( quanti non lo so, ma ho l’impressione che si tratti di un numero elevato) andare in bagno è impossibile. Per la semplice ragione che i bagni sono quasi sempre chiusi o inagibili. Mancano non già nel senso che chi ha costruito i vagoni si è dimenticato di metterceli, ma perché in quelli esistenti l’accesso è veramente sconsigliato ai deboli di stomaco. A me è successo su un interregionale da Napoli Centrale a Casoria.
Certo, molto spesso anche gli extracomunitari non si fanno troppo pregare per comportarsi in pubblico in modo discutibile: la settimana scorsa, per esempio, leggevo che alcune comunità sudamericane hanno messo a soqquadro con le loro feste interi quartieri di Milano, insudiciando strade e disturbando in piena notte interi quartieri della città.
Ma gli italiani non sono certo da meno nel rendere il belpaese un posto troppo spesso invivibile. Ogni notte, in particolare nei weekend, in quasi tutte le città italiane, molti giovani frequentatori di locali dove si balla, a una certa ora della notte, imbottiti di alcool, spossati dalla fatica e dal sonno, molti impasticcati, usano le strade delle città come latrine all’aperto senza il minimo ritegno.
E questo, si badi, non accade solo in qualche sperduta periferia o in qualche ghetto di immigrati; no, accade anche nel pieno centro di Napoli, di Roma, di Milano e di tantissime città dello stivale, dove, tanto per dirne una la mattina in molte zone della città, folte squadre di netturbini sono costrette a rimuovere deiezioni di ogni tipo lasciate poco prima dai clienti assieme a una miriade di bottiglie di birra.
Clienti quasi tutti giovanissimi, naturalmente, e che, lungi dal provenire da qualche contrada del Terzo mondo, appartengono invece in larga maggioranza alle nostre rispettabili famiglie.
Tutti gli spazi pubblici, insomma, i treni come le strade, i parchi, i trasporti, sono teatro da tempo di un degrado fatto di vandalismi, sporcizia, insicurezza, piccola violenza prodotta da una minuta ma diffusissima illegalità.
Non voglio soffermarmi sul dilagare della violenza, soprattutto nelle metropoli nostrane. Droga, coltelli e numerose telefonate al pronto soccorso, in particolar modo nei fine settimana. Dei veri e propri “ Bronx” nel cuore delle grandi città.
Sulle cause vicine e remote di questo fenomeno si può, e si deve, indagare e discutere ampiamente, a cominciare, mi sembra, più che dalle cattive abitudini di molti immigrati, dalla crisi inarrestabile che ha colpito la funzione educativa della famiglia e della scuola; che più in generale, si direbbe, ha colpito l’idea stessa che debba esserci un’”educazione” dei giovani, cioè un loro addestramento – adattamento, inevitabilmente coercitivo, alle regole della socialità.
Ma indagare e ragionare su tutto non toglie che, alla fin fine, l’elemento chiave di questo degrado è uno solo, ossia la politica abitualmente seguita dalle istituzioni di lasciare i luoghi di cui sopra abbandonati a se stessi, privi di qualunque sorveglianza. Chi ha mai visto fare la multa su un treno a qualcuno che ne stava rovinando o insudiciando l’arredo? Chi ha mai visto il cliente di una discoteca infastidito per aver orinato contro un muro? Non parliamo poi delle violenze gratuite nelle metro e nelle strade di ogni città…
Ci piacerebbe per un mese di seguito vedere pattuglie di vigili urbani o forze dell’ordine appostate nei pressi di questi luoghi ( non solo una sera o con interventi spot), per far ricordare a chi di dovere che esistono delle leggi e dei regolamenti comunali.
Scommettiamo che una bella mattina gli addetti alle pulizie, gli infermieri di servizio negli ospedali scopriranno che il loro lavoro è misteriosamente diminuito?