Ci sono espressioni artistiche, generi letterari e correnti di pensiero che alcune volte sembrano non poter mai coincidere, come se le loro strade fossero obbligatoriamente indipendenti e trovare un punto di raccordo è pressoché azzardato. Non è sempre tutto così difficile è improponibile quando c’è la volontà di crescita e di arricchimento. É quello che avrà pensato Antonio Manfredi (direttore del Museo Cam – Contemporary Art Museum di Casoria) quando ha proposto a Roberto Saviano l’idea di titolare una stanza del Cam a suo nome per ospitare tredici artisti di arte contemporanea.
La sede espositiva del Cam, dal 2005, si pregia di ospitare opere d’arte post moderna che vantano la loro presenza anche alla biennale di Venezia, opere di sperimentazione, di avanguardie, opere di indiscussa creatività moderna di artisti di tutto il mondo. Per fortuna che ci sono persone che credono in taluni tipi di arte fino ad investire le proprie forze nel farla conoscere ed apprezzare, come ha fatto il direttore Manfredi, esso stesso creatore di un’opera che è stata presentata all 54esima Biennale di Venezia dal titolo “May be. They Could Live Here. International warrant_Work in regress, 2011” esposta poi anche al Kunsthaus Tacheles di Berlino.
Quello di Manfredi è un impegno artistico, ma anche sociale e civile come grido di speranza contro le sofferenze dei nostri giorni: il disagio sociale, la camorra, le divergenze politiche e la discriminazione.
Il Cam, è stato più volte oggetto di minacce e intimidazioni e più volte, nella persona del suo direttore, ha chiesto aiuto alle istituzioni, ricevendo un assordante silenzio; eppure il valore espositivo delle opere è indiscutibilmente bello.
La Sala intitolata a Saviano, autore di Gomorra, sarà inaugurata martedì 20 dicembre alle ore 18 ed ospiterà opere di artisti come Giuseppe Di Guida, Sebastiano Deva, Giorgio Scotti, Monica Biancardi, Lello Lopez, Sergio Fermariello, Mario La Porta, Michele Attianese, Fulvio Di Napoli, Oreste Pipolo, Luciano Ferrara, Giuseppe De Marco, Walter Picardi.
Le opere, nate dall’ingegno di questi tredici artisti, daranno la possibilità di soffermarsi sui volti della confisca dei beni alla camorra o sul depauperare indiscriminato i beni demaniali attraverso una profonda ed inedita sperimentazione: l’arte contemporanea del Cam nella sala ‘Saviano’.
All’inaugurazione parteciperà lo stesso Roberto Saviano, che si dice lusingato di vedere una sala di arte contemporanea permanente a lui dedicata, ma soprattutto onorato di poter rafforzare l’idea che la forza di una società contro le violenze, le dittature ed i soprusi si possa rafforzare anche e soprattutto con la cultura artistica.