Sono le università della Campania quest’anno a scalare la vetta nella classifica della ripartizione della quota premiale del fondo di finanziamento ordinario (FFO) previsto per il 2016.
Il FFO – istituito dalla legge n. 537-1993 – finanzia con risorse statali le attività degli atenei coprendo in parte anche i costi per le attività di ricerca scientifica.
La ripartizione della quota premiale si basa sul criterio della valutazione della qualità della ricerca -che copre ora una buona fetta dell’ammontare per il 65% – ed è stata questa probabilmente la novità che ha dato la possibilità a molti atenei, soprattutto del sud Italia, di ottenere un incremento delle risorse perequative.
Il fondo in competizione contava ben 6.6 miliardi di euro e di questi 1,4 miliardi ripartiti sulla base di quattro parametri stabiliti dal decreto ministeriale n. 998/2016
- Valutazione della qualità di ricerca (65%) [2011-2014]
- Qualità della didattica in relazione alla mobilità internazionale degli studenti (7%)
- Quota degli studenti in regola con gli studi (8%)
- Politica di reclutamento dei docenti (20%)
Notevole incremento è stato ottenuto dalla Federico II che riceve ben 65 milioni di euro (rispetto ai 55,8 del 2015 – fonte il mattino.it), la SUN che ottiene invece un incremento del 24% rispetto al 2015 e l’Orientale del 14%.
Non sono ancora chiari però i reali motivi di questi cambiamenti in classifica e se questi siano dovuti a modifiche nei criteri di valutazione oppure ad una variazione effettiva della qualità di ricerca. Rispetto agli anni passati la valutazione rispecchia l’effettivo valore della ricerca con una formula meno penalizzate per le Università del sud Italia.
Bisognerà attendere i dati dell’Anvur – l’agenzia nazionale di valutazione università e ricerca – per ottenere un riscontro effettivo e maggiori dettagli.