“ Centro di tutti i centri, nocciolo di tutti i noccioli,
Mandorla che si chiude in sé e si fa dolce.
Tutto questo fino a tutte le stelle, è la carne del tuo frutto : salute a te! ”
(“Mandorla” – Rainer Maria Rilke)
Il Mandorlo è il simbolo della nascita e della resurrezione. È il primo albero a sbocciare in primavera e perciò simboleggia il rinnovarsi della natura, dopo la sua morte invernale. Il suo significato esoterico è strettamente legato al suo frutto, la Mandorla. La Mandorla rappresenta il segreto, il mistero che va conquistato rompendo il suo guscio, che protegge il seme. Alcuni riti sacri comportano il fare indigestione di “Mandorle”, che si ritiene apportino sapienza. Infatti la Mandorla, essendo nascosta, incarna l’essenza spirituale, la saggezza.
La Mandorla per la sua forma ovoidale è collegata alla matrice, come simbolo di fecondità, di nascita e rinascita primordiale dell’Universo. Come riproduzione dell’uovo cosmico, ha la caratteristica simbolica di rappresentare un spazio chiuso e protetto: delimita lo spazio sacro separandolo dallo spazio profano; essa forma così uno spazio chiuso; protettrice che separa il puro; l’originario, dall’impuro.
IL PROGETTO MUSICALE è di Fede ‘e’ Marlen con Arcangelo Michele Caso. Racconta l’amore e la lotta alla superficialità di un’epoca che non vuole soffermarsi sul valore delle emozioni.“ MANDORLE ” rappresenta l’unione di due mondi, il cui frutto è protetto proprio dalla spinta opposta delle due metà del guscio, e consente di cogliere e ritrovare l’essenziale e le verità semplici che trasudano dai testi. Le parole sono veicolo di una poesia profonda che nella dualità elimina il conflitto per dar spazio alla completezza.
“ MANDORLE ” ha l’ambizione di condurre l’ascoltatore al suo interno, nello spazio chiuso e protetto che rappresenta la carne di ognuno di noi!
La biografia di Fede ‘N’ Marlen
Napoli, Granada, Buenos Aires, Rione Sanità. Da questi luoghi nascono i suoni che nel 2013 danno vita al sodalizio tra le due cantautrici Fede ‘n’ Marlen, al secolo Federica Ottombrino e Marilena Vitale, due ragazze napoletane che si incontrano e scoprono un mondo comune, un mondo dove lasciar respirare le loro emozioni guidate dall’intreccio delle loro voci. Inizia così un percorso musicale che le porterà alla realizzazione di un primo Ep “STALATTITI” prodotto da “Casa Lavica Records” e di un LP, nel luglio del 2016 dal titolo “MANDORLE” prodotto da Gennaro de Concilio su Etichetta Europhone Records /Veloce Entertainment. A differenza del primo lavoro intimo e totalmente acustico, dove le voci sono accompagnate dai soli loro strumenti chitarra acustica e fisarmonica, il nuovo disco è valorizzato grazie alla produzione artistica e agli arrangiamenti del maestro Arcangelo Michele Caso. La nuova veste esalta in maniera raffinata e sognante la nudità delle dodici canzoni.
Ciò nonostante le orchestre di archi, sezione ritmica, arpa e chitarre non impediscono all’ascoltatore di cogliere e ritrovare l’essenziale e le verità semplici che trasudano dai testi. Le parole per loro sono veicolo di una poesia profonda che nella dualità elimina il conflitto per dar spazio alla completezza. Il titolo “Mandorle” rappresenta proprio questo: l’unione di due mondi, il cui frutto è protetto proprio dalla spinta opposta delle due metà del guscio. Hanno collaborato al disco nomi importanti della musica contemporanea, il chitarrista Gianni Guarracino, la cantante tunisina M’Barka Ben Taleb, Ciro Tuzzi degli Epo e la cantautrice siciliana Katres.
Nel loro bagaglio di influenze sonore e formazione musicale scoviamo la musica d’autore, i cantautori sudamericani, magici come Caetano Veloso e Adriana Calcanhotto, l’antica e saggia canzone napoletana, l’amore per gli strumenti acustici e tradizionali, la voglia di parlare ad un mondo che sembra sfuggire alla teoria dell’amore, alla bellezza delle cose, alla passione per la vita. Con la fine del 2013 comincia lo “Stalattiti Tour” che le porta a suonare in tutta la penisola italiana, in tappe importanti da Milano a Roma fino all’agrigentino, collezionando un attivo di 200 concerti, imponendosi sulla scena musicale italiana, sempre più viva.
Nel 2015 sono ospiti della trasmissione “Il barone rosso” su Roxybar.tv, diretta da Red Ronnie, che ne apprezza in maniera inequivocabile l’originalità e lo spessore artistico. Per ben due volte nell’arco del 2016 il Tg Regione, in onda su RAI 3, dedica loro uno speciale, nella rubrica settimanale Music & the City, a cura della giornalista Cecilia Donadio, dedicato alla musica campana. Al Festival di Napoli, Primo Premio della Critica, New Generation 2016 con il brano “Sanità”.
Sempre nel 2016 con la canzone “Malafemmena” tradotta in parte in lingua spagnola, hanno vinto il “Premio Malafemmena”. Concludono l’anno 2016 arrivando in finale al Fiat Music, contest promosso da Red Ronny insieme a Fiat, avendo l’onore di salire sullo storico palco del RoxyBar per la sua ultima puntata. Nella loro musica Fede’n’Marlen raccontano storie che sudano amore, ironia, piccole filosofie di vita e si confrontano con un mondo che velocemente vorrebbe cancellare ogni emozione mentre le canzoni le fermano e le mettono in musica, sono scritte nei testi, vivono nelle voci , nelle chitarre , nella fisarmonica e nei suoni viscerali e sinceri, per entrare nella pelle del sogno in cui vivono da tre anni. Già dall’autunno del 2014 sono state “opening act” a concerti di artisti quali Nada, Cristina Donà, Lucariello e tanti altri. “ Fede ‘n’ Marlen fanno del loro continuo gioco di voci il loro asso nella manica, una complicità che non è facile trovare in altri artisti.
Non è un semplice controcanto, è un gioco di ruoli, è complicità messa in musica; non è un caso che i loro live siano stati il vero volano della loro crescita. E proprio come la mandorla è un frutto protetto dall’incontro di due metà, cosi le due voci, piuttosto che inseguirne una delle due, magicamente, si lasciano proprio trasportare dalle terza voce, che nasce dall’intreccio … Per questo ogni brano è due, due parti imprescindibili, indissolubili che creano un terzo spazio. Quando Marilena finisce di disporre le sue melodie subentra Federica, e viceversa, aggiungendo e sovrapponendo le proprie. L’interazione tra le due artiste è l’affinità del dialogo, l’improvvisazione dell’una sui temi dell’altra. Ma c’è anche qualcosa del combattimento di due Amazzoni (Ama e zoo = vivere insieme) ribelli nella natura più pura. L’intrecciarsi delle loro diverse tonalità e dei cambi di registro che disegnano trecce fatte di musica e parole quasi portano a perdersi nel tentativo di star dietro e tutte e due.